COMICHE SOVRANISTE: DOPO LO SPARO DI CAPODANNO, IL DEPUTATO DI FDI È SPARITO PER DIVERSE SETTIMANE DAL PARLAMENTO, MA IL SUO PARTITO GLI HA FORNITO UNA “GIUSTIFICAZIONE” NEL 96% DEI CASI (IN MODO DA GARANTIRGLI COMUNQUE LA DIARIA)
UNA MOSSA PER TENERE LONTANO DAI MEDIA IL DEPUTATO PISTOLERO … I PROBIVIRI SONO FERMI, NON E’ NEMMENO INIZIATO IL “PROCESSO” INTERNO
Dopo lo sparo di Capodanno alla festa di Rosazza (Biella) che ha portato a un’inchiesta – chiusa a inizio aprile – per lesioni colpose e porto illegale d’arma, il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo è sparito per diverse settimane dal Parlamento. Dopo alcuni colloqui con i vertici del partito e del gruppo parlamentare, Pozzolo aveva evitato i riflettori dei media disertando la Camera
E Fratelli d’Italia ha deciso di “coprire” la sua assenza: secondo i dati della Camera dei deputati, infatti, nel mese di gennaio del 2024 Pozzolo è stato assente giustificato nel 96% delle votazioni. In totale, a gennaio, il deputato meloniano non ha partecipato al 100% delle votazioni – in tutto 515 mediante procedimento elettronico – e il partito gli ha concesso una “giustificazione” per 493 di esse (95,73%).
Ogni gruppo parlamentare ha a disposizione un numero di “giustificazioni” proporzionato a quello dei parlamentari e queste vengono autorizzate dal capogruppo, nel caso specifico Tommaso Foti. L’assenza giustificata serve soprattutto a evitare che al deputato assente venga decurtata parte della sua busta paga: circa 200 euro a seduta.
In tutto, secondo un calcolo spannometrico, per un mese il deputato può tenersi una cifra che oscilla tra i 1.200 e i 1.600 euro che in caso contrario gli sarebbero stati tolti.
La decisione di garantire una “giustificazione” a Pozzolo è servita per allontanare il deputato dai media che a inizio gennaio si erano occupati molto della festa di Rosazza fino a coinvolgere lo stesso governo: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni il 4 gennaio in conferenza stampa aveva annunciato la sospensione di Pozzolo da Fratelli d’Italia.
Da allora è partito l’iter dei probiviri che però non è mai andato avanti: lo stesso deputato di FdI, sentito l’1 febbraio, aveva chiesto di aspettare i riscontri dell’autorità giudiziaria. Proprio quel giorno il deputato meloniano era tornato in Parlamento e dalla metà del mese ha ripreso a frequentare l’aula della Camera.
(da Il Fatto Quotidiano)
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