COMMISSARIO GENOVA, CONTINUA LA LITE PER LA POLTRONA, ORA SI PARLA DEL SINDACO LEGHISTA BUCCI
UN ALTRO ESPERTO DI PONTI, COME TUTTI I LAUREATI IN CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICA… MA COSA SI NASCONDE DIETRO LA RISSA? LAVORI E SOLDI A MILIONATE
Il copione della ricostruzione del ponte Morandi potrebbe prevedere nelle prossime ore un nuovo colpo di scena e un inaspettato protagonista: esce il commissario in quota Lega per la ricostruzione in pectore Claudio Gemme, entra il probabile commissario in quota Lega Marco Bucci, sindaco di Genova.
Il finale non è ancora stato scritto, ma sul primo cittadino genovese si stanno concentrando le attenzioni delle diplomazie di Lega e M5s, dopo che la candidatura di Gemme ha subito una brusca frenata per i pareri negativi dei 5 stelle.
Sul fronte della nomina del nuovo commissario i bastoni tra le ruote a Gemme, gradito a Salvini, li avrebbe messi il M5s.
I conflitti d’interesse a suo carico sarebbero dovuti al fatto che Fincantieri (società di cui è manager) potrebbe essere l’azienda che costruirà il nuovo viadotto e che i familiari hanno un’abitazione nella “zona rossa”, quella degli sfollati per il crollo.
Cerchiamo di dire qualche verità scomoda che difficilmente si legge sui giornali “alllineati”.
1) Buon senso vorrebbe che commissario alla ricostruzione venisse nominato un “tecnico” che almeno sapesse come va ricostruito un ponte, con relative conoscenze in campo giuridico, onde evitare che si schianti di fronte alle normative vigenti.
2) I nomi fin qui fatti non corrispondono a questi requisiti, essendo tutti legati a un partito, la Lega che, attraverso il sottosegretario Rixi (sotto processo per peculato), vuole designare un suo uomo. Inoltre nessuno ha competenze specifiche, basti pensare che Bucci è laureato in chimica e tecnologia farmaceutica e i ponti al massimo li conosce per esserci transitato sotto in barca a vela (di cui è specialista)
3) I fondi stanziati sono insufficienti per molti settori, questo è vero, ma è altrettanto vero che non si possono chiedere quattrini per interventi che con il ponte non c’entrano una mazza (tipo per il metro Brignole-Terralba che stanno a 20 chilometri di distanza).
4) Nessuno ci ha mai detto se il ponte poteva essere demolito senza danneggiare le case sottostanti e ricostruito altrove. C’è solo una corsa a demolire ponte e case.
5) I rimborsi proposti ai proprietari di case, sommando le varie voci, finiranno per triplicare il valore dell’immobile, tanto paga Autostrade, sembra la filofofia vigente.
6) Siamo sicuri che Autostrade verrà dichiarata responsabile del crollo o non emergeranno come logico anche quelle del ministero di Toninelli che avrebbe dovuto fare i controlli? E se così dice il buon senso, chi alla fine pagherà il conto?
7) A Genova arriveranno milionate e come sempre ci sarà chi ne beneficierà senza averne titolo e chi avrà di che lamentarsi perchè quantificare le perdite di aziende portuali e autotrasportatori non è facile, se non basandosi su autocertificazioni.
Quindi in primis andavano tutelati abitanti e aziende nella zona rossa, invece che richiedere troppi danni presunti. Questi andrebbero quantificati successivamente e, se reali, liquidati chash, non con i tempi della burocrazia statale.
8 ) Assegnare i lavori a Fincantieri è una forzatura, occorre una gara reale, altrimenti al primo ricorso si blocca tutto
9) Qualcuno vuole pure mettere in discussione il progetto di Renzo Piano: ringraziate Dio che abbiamo un architetto di fama mondiale che il mondo ci invidia e tenetevelo stretto il suo progetto gratuito. Che siano poi due fuoricorso a storcere il naso farebbe quasi ridere se non fossimo davanti a una tragedia.
E per oggi ci fermiamo qua.
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