COMO, NIENTE ASILO NIDO PER I FIGLI DI CHI NON PAGA LE TASSE COMUNALI… IL SINDACO: “GIRANO CON IL SUV MA PENSANO DI FARE I FURBI”
“CI SONO ANZIANI CON PENSIONE DA 500 EURO CHE PAGANO LE TASSE, TOLLERANZA ZERO VERSO GLI EVASORI”… INFLESSIBILE CON LOCALI E BAR CHE NON PAGANO PER I TAVOLINI ALL’APERTO: “IN CASO DI RECIDIVA, C’È LA REVOCA DELLE CONCESSIONI. UNA VERA GODURIA VEDERLI CORRERE A PAGARE”
Tolleranza zero a chi non paga le tasse. È questa la linea che ha adottato il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, e che sta facendo discutere da giorni.
Le famiglie che non sono in regola con il pagamento delle tasse comunali, a partire da quelle dei rifiuti, non potranno iscrivere i figli nei nidi comunali.
Si tratta di uno dei diversi interventi che il primo cittadino ha deciso di mettere in atto nell’ambito della sua lotta contro gli evasori delle imposte locali.
Oggi a la Repubblica spiega le sue ragioni: «Nessuno tollera che non si paghino le rate condominiali, vero? Nel pubblico invece troppi pensano di poter fare i furbi. Anzi, se non paghi le tasse sei un figo! Beh, qui le cose stanno cambiando».
Rapinese (lista civica) spiega che quando è stato eletto ha trovo «un buco di 3 milioni di Tari. Su un bilancio di 180 milioni, di cui venti per i Servizi sociali».
Alessandro Rapinese, uno che non ha peli sulla lingua, e «quel che ho da dire, lo dico». Non ha un partito di riferimento, li detesta tutti. Non teme nessuno, dal presidente della Regione in giù e anche in su, e soprattutto pretende che i cittadini paghino le tasse. Perciò lo chiamano lo sceriffo di Como, il che lo fa solo ridere.
«Prima si pagano le tasse, poi si va in vacanza. E se una famiglia davvero non ce la fa, ci sono i Servizi sociali che la aiutano, come è sempre stato. Ma Isee alla mano, eh».
Nonostante le critiche, Rapinese è molto ben piazzato nella classifica “Governance Poll 2023” del Sole 24 Ore, diffusa a luglio. Il sindaco più amato d’Italia è Beppe Sala, Milano, e lui sta al 15esimo posto.
Non aveva ancora tirato fuori la misura antievasione sui nidi, ma aveva già messo in castigo i ristoranti ei bar di Como. «Sa quanto vale un tavolino all’aperto, qui? Oro, oro!». Ma «incrociando il database dell’anagrafe e l’archivio Tari abbiamo trovato chi non pagava mai. Questo Paese ha un tasso di evasione intollerabile, e Como pure. Nessuno pensa che l’università costa 3mila euro l’anno, ma ne costerebbe 30mila, se non ci fosse lo Stato. E gli ospedali, dove ti sei scaricato gratis? Perciò bisogna pagare le tasse».
Comunque, la ricetta Rapinese funziona, «molti si stanno mettendo in regola. Abbiamo un certo extragettito…». Del resto, il commerciante comasco ora teme la chiusura: «La prima sanzione è di 170 euro, e ne ho visti tanti, che pagavano ridendo, ah ah!, 170 euro sono niente. Ma alla seconda sanzione, li aspettano 4 anni di revoca della concessione del suolo pubblico. Significa chiudere».
Ed è quindi «una vera goduria vederli correre a pagare, anche gli arretrati, perché la delibera dice che per occupare uno spazio pubblico “non bisogna avere debiti”, considerando perciò anche quelli prescritti. Il gioco era aspettare la prescrizione, e non pagare mai». Qualche tempo fa Rapinese è andato in un ristorante «da un amico, che ha appoggiato sul tavolo la cartella appena ricevuta, da 30mila euro. Gli ho detto: “Paga, paga”».
E i cimiteri? «Ne abbiamo nove, e abbiamo scoperto che il 20 per cento delle concessioni erano scadute, quindi non c’era mai posto per le nuove sepolture. Anche lì, abbiamo digitalizzato tutto. Ora se uno ha diritto di farsi seppellire a Como, può farlo». E al momento della richiesta di qualunque servizio comunale, «prima guardiamo se il cittadino è in regola, poi concediamo il servizio. E vada a farsi un giro nelle zone che si lamentavano per la movida rumorosa e sporca, le auto sui marciapiedi… Ora nessuno sgarra».
Peraltro a Rapinese hanno già dato del comunista, «quando da consigliere neo eletto, nel ’94, ho proposto il registro per le unioni civili, e quindi per gli omosessuali». E del «grillino invasato, quando ho eliminato i 10 posti auto riservati a me e alla giunta». Ora prepara un “Archivio unico del debitore”, a Como già tremano, altroché.
(da agenzie)
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