CONFCOMMERCIO, CONSUMI IN CALO DI APPENA IL 12%, CRESCE IL RISPARMIO: SAREBBERO SEGNALI DI UN POPOLO ALLA FAME?
LA PROPENSIONE AI RISPARMI PASSA DAL 9% DEL 2019 AL 18,6%: MA ALLORA I SOLDI CI SONO
Consumi in calo del 12% a dicembre: la quota di coloro che faranno regali, secondo il sondaggio di Confcommecio, scende da quasi l’87% del 2019 a poco più del 74%.
A incidere sul calo della spesa c’è la riduzione delle tredicesime, che quest’anno valgono 41,2 miliardi contro i 43,3 del 2019, prevalentemente a causa del calo dell’occupazione e della cassa integrazione.
Ma c’è comunque la voglia di reagire alla crisi: chi può, spenderà per i regali una cifra solo un po’ più bassa di quella dello scorso anno, 164 euro a testa conto i quasi 170 del 2019.
Secondo un sondaggio di Izi con Comin & Partners, su come cambieranno le abitudini di spesa in vista delle prossime feste, il 65% degli italiani spenderà meno per il cenone e i regali. Le spese rimarranno invariate solo per poco più di un quarto degli intervistati.
Si spenderà di meno, in particolare, per la mancanza di certezze sul futuro (45%) e a causa di una diminuzione delle possibilità economiche (35%).
Il 33% degli intervistati dichiara che spenderà meno di 50 euro per il cenone dell’ultimo dell’anno (con un aumento del 10% rispetto allo scorso annodella quota under 50).
E mentre a Natale 2019 la spesa media per il cenone ammontava a 127 euro, quest’anno si ferma 93 euro, con una rilevante riduzione in percentuale (-26%).
“Sarà un Natale difficile anche dal punto di vista economico. La crisi rallenta i consumi e l’emergenza Covid obbliga ancora molte imprese a restare chiuse come quelle della ristorazione. – dice il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – Ma c’è tanta voglia di ripartire che va incoraggiata. Bene, come da noi richiesto, che l’ultimo decreto preveda l’esonero degli oneri fiscali per le imprese più penalizzate. Un’attenzione necessaria che chiediamo anche per gli indennizzi che devono essere ancora rafforzati”
Tuttavia questo non significa che tutti gli italiani abbiano una minore possibilità di spesa. Le forti asimmetrie emerse nel corso della crisi fanno sì che la propensione al risparmio sia più che raddoppiata, passando dall’8,5% del 2019 al 18,6%.
Tutti risparmi, sottolinea Confcommercio, tenuti al riparo, in attesa che la situazione migliori e torni la fiducia, che porterebbe le famiglie a spendere di nuovo.
Nel complesso, nel 2019 il mese di dicembre valeva 110-115 miliardi di euro di spese per consumi (inclusi affitti, utenze, servizi, ecc.), pari a circa 81 miliardi per le sole spese commercializzabili, cioè alimentari, abbigliamento, mobili, elettrodomestici bianchi e bruni, computer, cellulari e comunicazioni, libri, ricreazione, spettacoli e cultura, giocattoli e cura del sè, alberghi, bar e ristoranti.
Nel 2020 questa spesa scende a circa 73 miliardi di euro. Dicembre, sottolinea Confcommercio, resta comunque il mese più importante, anche se cresce novembre grazie al Black Friday (in particolare per abbigliamento, elettrodomestici bianchi e bruni, telecomunicazioni e Ict domestico), che ormai si allunga su più giorni.
Il sondaggio Izi-Comin & Partners rivela come a Natale, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, rimanga forte la voglia di girare per i negozi per l’acquisto dei regali.
Oltre la metà degli italiani (53%) non rinuncerà , infatti, allo shopping natalizio negli esercizi commerciali, mentre a scegliere il commercio online sarà il 46% degli italiani.
A causa delle attuali restrizioni sono invece tagliati fuori i tradizionali mercatini di Natale. Anche se sono in calo tutti i principali generi di consumo, l’acquisto di libri e prodotti di arredamento rimarrà tuttavia tendenzialmente costante in confronto allo scorso Natale, con una diminuzione esigua rispettivamente dell’1,5% e dello 0,5%. Registrano una maggiore riduzione gli articoli di profumeria (-12%) il genere abbigliamento/accessori (-11%) e i dispositivi tecnologici (-10%).
(da agenzie)
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