CONGRESSO LEGA: SALVINI SEGRETARIO MA SOLO CON GIORGETTI (E STUCCHI)
L’IDEA DEI MARONIANI CONTRO BOSSI
“Chi sarà presidente è l’ultima delle mie preoccupazioni. Ma voglio dire una cosa. Se sarò eletto il primo di tutti che voglio coinvolgere è Giancarlo Giorgetti. Sarà alla guida della Lega con me”.
È Matteo Salvini, in un’intervista ad Affariitaliani.it, a lanciare un sasso nel magma leghista che si sta muovendo intorno al Congresso del prossimo 7 dicembre.
A preoccupare il variopinto mondo che ruota intorno a Bobo Maroni, artefice della discesa in campo dell’europarlamentare, è la mina vagante rappresentata dalla candidatura di Umberto Bossi.
“Matteo è in largo vantaggio – spiega un dirigente leghista – ma il senatùr è una variabile impazzita. Non è possibile calcolare i tanti dei nostri che, al netto degli sviluppi della Lega negli ultimi mesi, andranno a votare appositamente per scrivere il suo nome, soprattutto nell’elettorato della prima ora”.
Così, se da un lato l’attuale presidente del Carroccio preoccupa Salvini, dall’altro una parte del mondo maroniano sta cercando una soluzione che permetta ai colonnelli di mantenere la propria autonomia a prescindere dal segretario in pectore.
Una fonte leghista, racconta dello strano triangolo che si sta cercando di comporre in questi giorni.
“L’accordo vedrebbe Salvini segretario, Giorgetti presidente federale e Giacomo Stucchi a guida della Lega lombarda”.
L’uomo chiave è proprio Stucchi. Il presidente del Copasir, maroniano di lungo corso, si è candidato in concorrenza con Salvini.
Una candidatura che spaventa il favorito. Se a Milano il consenso dell’europarlamentare appare plebiscitario, nelle altre province lombarde il senatore potrebbe erodergli non pochi consensi.
Non così tanti da insidiare direttamente le posizioni di Salvini, ma abbastanza da metterlo in difficoltà in caso di exploit del senatùr.
Qui la situazione si fa ingarbugliata.
Perchè Stucchi, maroniano, metterebbe i bastoni tra le ruote al candidato sponsorizzato da Maroni? Il fatto è che Salvini segretario preoccupa parte del Carroccio.
Quella che fa capo a Flavio Tosi, su tutti, ma anche parte dell’inner circle maroniano. Non è un caso che il sindaco di Verona abbia lanciato la sua candidatura alle primarie del centrodestra nella Mantova di Giovanni Fava, altro uomo legato a Bobo.
Dunque? “Dunque – continua la fonte del Carroccio – parte degli uomini di Maroni strizzano l’occhio a Tosi: hanno avanzato la candidatura di Stucchi, ma l’obiettivo è quello di trattare per la presidenza della Lega lombarda”.
Se il cerchio dovesse chiudersi, il presidente del Copasir potrebbe anche ritirarsi, mettendo così al riparo Salvini dall’insidia rappresentata da Bossi.
Maroni otterrebbe così la sua vittoria congressuale, e i maroniani ‘scettici’ e gli uomini di Tosi avrebbero la propria contropartita nella marcatura stretta che si realizzerebbe con Stucchi alla guida dei lombardi e Giorgetti garante del patto di sindacato.
Proprio il capo dei deputati sarebbe stato il candidato intorno al quale coagulare il maggior consenso, ma lo storico dirigente leghista non ne ha voluto sapere.
In molti, dalle parti di via Bellerio, leggono le parole di Salvini (“Giorgetti sarà alla guida della Lega con me”) come un segnale che l’accordo sarebbe in via di definizione.
Tanto più che mentre Flavio Tosi si tiene in disparte, Roberto Cota ha sciolto gli indugi: “Appoggerò Matteo perchè lo ritengo una persona in gamba. Penso che in Piemonte otterrà un ottimo risultato”.
(da “Huffington post”)
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