CONGRESSO PD AL GRIDO DI “VECCHIO SARAI TU”
FRANCESCHINI E’ IL NUOVO CHE AVANZA… ( LO APPOGGIANO INFATTI MARINI, FASSINO, VELTRONI E COFFERATI)… BERSANI E’ L’USATO GARANTITO… (CON D’ALEMA, LETTA E LA BINDI)… PIU’ CHE ALLE PRIMARIE DOVREBBERO GAREGGIARE ALLE MILLE MIGLIA PER AMATORI
Dario Franceschini, colui che è riuscito a contenere il distacco del Pd dal Pdl al 10%, grazie alla perdita del 2% del Pdl più che per meriti suoi, in puro stile berlusconiano ha rotto gli indugi e salpato le ancore.
In un videomessaggio alla nazione, registrato da casa sua, dopo un piatto di lasagne alla bolognese, con cipiglio decisionista e sguardo fiero, ci ha fatto sapere che si candiderà alla segreteria del Pd l’11 ottobre.
Ora possiamo dormire sereni, non più in preda all’ansia su cosa avrebbe fatto in futuro.
Ci ha gratificati di una motivazione urbi et orbi: non poteva lasciare il partito in mano ai vecchi, a coloro che c’erano prima di lui, si sacrifica per il bene comune del rinnovamento, si candida contro gli apparati, i professionisti della politica, non accetterà compromessi e voti di scambio, andrà avanti senza chiedere nulla a nessuno.
Insomma , fosse così, forse va a prendere l’1% e torna a mangiare i tortellini.
Qualcuno potrebbe obiettare: ma non aveva detto che non si sarebbe candidato, nel corso della campagna elettorale?
Beh certo, lo aveva garantito, ma di fronte al timore del ritorno dei vecchi, è chiaro che la sua anima pura si è ribellata.
Oddio la sua uscita non è che sia stata presa molto bene dai suoi avversari interni che, dalla casa di ricovero dove il Dario li aveva ormai collocati, hanno replicato a muso duro: “Parla lui che è uno dei principali protagonisti del passato”, “Uscita propagandistica e di scarso stile”, “Ha avuto lui la gestione diretta nella Dc, nel Ppi, nella Margherita, nell’Ulivo e nel Pd e ha il coraggio di presentarsi come il nuovo?”.
In effetti non è che gli sponsor di Franceschini siano proprio giovani virgulti: da Fassino a Veltroni, da Cofferati a Marini ( che da buon democristiano ha mandato un suo esponente anche nel gruppo a sostegno di Bersani, non si sa mai…).
Franceschini promette una squadra nuova di cui per ora l’unico nome noto è il non proprio ragazzino David Sassoli, mentre incerta è la Serrachiani che già rischia di prendere troppo spazio. Dall’altra parte affila le armi l’armata dalemiana, con la candidatura di Bersani che gode dell’appoggio dell’apparato ex Ds e delle strutture territoriali che contano.
Bersani si lamenta del fatto che Franceschini sfrutta la sua carica, appare in Tv ogni sera, ha a disposizione la sede del partito, l’ufficio stampa, il sito ufficiale, gli uomini che ha fatto sistemare in Rai e l’appoggio di “Repubblica”.
Ma gli sponsor di Bersani pesano: D’Alema, Letta e Bindi hanno appoggi consolidati.
Ora la corsa è al tesseramento: attualmente gli iscritti sono una miseria: 376.000, ma scommettiamo che in piena estate arriveranno vagonate di centinaia di migliaia di iscritti?
Anche perchè, non tutti lo sanno, l’elezione del nuovo segretario avverrà in due fasi. La prima è la convention dell’11 ottobre dove si presenteranno i candidati e dove conteranno gli iscritti e gli apparati.
Ma poi il segretario verrà eletto dalle primarie il 25 ottobre e lì conterà la visibilità e la capacità di portare più gente alle urne.
Significativo il commento del vecchio saggio Violante: “Neanche in una bocciofila il segretario viene eletto da chi passa di lì”.
E’ evidente che Bersani sia favorito nel primo appuntamento, ma Franceschini nel secondo può far valere il fatto di essere un volto più noto.
Certo che alla fine viene qualche dubbio sul fatto che sia questo “il nuovo che avanza”, sembra più una corsa delle mille miglia per amatori, con le vecchie glorie alla guida.
Anche perchè altre liste verrebbero fagocitate dalle due principali, così ben strutturate.
Resta il problema principale: la linea politica da seguire per il futuro, che alleanze privilegiare, che modello di società tratteggiare.
Pensiamo che questi temi saranno più presenti nelle candidature minori che in quelle dei due avversari principali che cercheranno di preparare un programma che vada bene per tutti.
Vince chi non scontenta nessuno e chi promette posti migliori.
Come sempre.
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