CONSERVATORI INGLESI: “BASTA PRIVILEGIATI DALLE SCUOLE PRIVATE”
IN NOME DELLA “MOBILITA’ SOCIALE”, I CONSERVATORI GIUDICANO ECCESSIVI I RUOLI INFLUENTI RICOPERTI DA CHI HA STUDIATO NEI COLLEGI PRIVATI: “I GIOVANI DEVONO AVERE LA POSSIBILITA’ DI SCALARE I GRADI DELLA SOCIETA'”
Se «mobilità sociale» era il motto di Margaret Thatcher, la Lady di Ferro stenterebbe oggi a riconoscersi nel Partito conservatore che ha portato David Cameron a Downing Street.
Secondo John Major, l’unico predecessore del premier ad aver frequentato l’umile scuola statale, sono esagerati i ruoli d’influenza ricoperti da chi ha studiato nei collegi privati.
«In ogni sfera della vita pubblica di questo Paese – ha detto l’ex primo ministro, celebre anche per aver lasciato la scuola a 16 anni – troviamo gente che ha frequentato scuole private o che è cresciuta in famiglie benestanti».
Un fatto che Major trova «sconcertante».
«Il nostro sistema scolastico – ha aggiunto – dovrebbe permettere ai giovani di emanciparsi, non chiuderli nella classe dalla quale provengono. Abbiamo bisogno di loro, di ragazzi che possano utilizzare fortuna, intelletto e duro lavoro per sviluppare al massimo le loro potenzialità »
Il governo Cameron è almeno per metà composto da ministri e sottosegretari che hanno frequentato scuole a pagamento: il premier ha studiato a Eton e poi all’università di Oxford come il sindaco di Londra Boris Johnson.
Il cancelliere dello scacchiere George Osborne ha fatto il liceo presso la St Paul’s Boys School e si è laureato a Oxford, il vicepremier Nick Clegg il liceo a Westminster e l’università a Cambridge.
Il primo ministro è spesso criticato per essersi circondato da gente che come lui proviene da una classe sociale medio-alta e sulla scia dei commenti di Major uno stretto collaboratore di Cameron ha fatto sue le stesse preoccupazioni.
«La mobilità sociale deve essere tra le prime preoccupazioni di ogni governo perchè non può mai bastare», ha detto Sajid Javid, consigliere finanziario di Osborne.
Suo padre, proprio come quello di Major, faceva il conducente d’autobus.
Paola De Carolis
(da “il Corriere della Sera”)
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