CONSULTAZIONI AL RALENTY: MATTARELLA PUNTA A FAR MATURARE UNA SOLUZIONE NEL PD E IN FORZA ITALIA
METODI DEMOCRISTIANI PER CERCARE DI RINVIARE IL VOTO
Il fuoco della crisi si è acceso. E sarà un fuoco lento, molto lento, per far maturare elementi di novità nel pentolone del Pd.
E anche nel pentolone degli altri partiti, soprattutto in Forza Italia.
Con quell’idea di scongiurare le elezioni “immediate” e di portare il paese al voto in modo ordinato, e non con due leggi elettorali diverse per Camera e Senato, di cui una sub judice della Corte.
È questo l’approccio con cui Sergio Mattarella si appresta a gestire la sua prima crisi di governo al Colle. “Far maturare elementi di novità ” nei partiti.
Colloquio breve con Renzi, in cui il premier ha parlato poco. Consultazioni lunghe, con 25 sigle che saliranno al Colle fino a sabato.
E chissà se è un caso ma, proprio oggi, MPs, il cui primo azionista è il Tesoro, ha chiesto alla Bce una proroga per l’aumento di capitale fino al 20 gennaio, perchè il fatto che non ci sia un governo complica i piani.
Una richiesta che certifica la sensazione che l’incertezza da assenza di governo possa prolungarsi a lungo, appunto.
Ed è una consultazione nella quale sarà presa molto sul serio quell’invito a un “governo di responsabilità ” di cui ha parlato il premier.
Con l’idea però di realizzarlo, non di farlo fallire. Un ormai ex ministro spiega, a microfoni spenti: “Renzi scommette sul fallimento delle larghe intese, per dire: resto io dimissionario e vado al voto. O mettere Gentiloni e andare al voto gestendo ancora palazzo Chigi. Mattarella auspica un governo, sia pur senza forzare e nel rispetto delle volontà dei partiti”.
Il tempo serve a favorire che, nel frattempo, nel Pd maturi una discussione facendo emergere il malessere, o i distinguo rispetto alla linea di Renzi che ci sono.
Perchè, al netto dei fedelissimi serpeggiano dubbi tra i turchi se, ad esempio, Orlando considera un’avventura le elezioni anticipate.
O se c’è inquietudine anche nel gruppo cattolico di Delrio.
“Far maturare” significa che, magari, al termine del “primo giro di consultazioni” sarà dato un incarico a un esploratore. E poi si farà un primo punto. E c’è una grande attenzione, al Quirinale ma non solo per quel che farà Berlusconi.
Perchè è chiaro che è lui l’unico, vero, possibile elemento di novità per rendere possibile il tentativo, dal momento che Salvini e Meloni da un lato, Grillo dall’altro già chiedono “elezioni subito”.
E c’è un motivo se Silvio Berlusconi si presenterà assieme ai capigruppo alle consultazioni, almeno così ha fatto sapere, proprio quando il vulcanico Brunetta ha iniziato a dichiarare “mai un governo”.
Mai è una parola che nel vocabolario dell’ex Cavaliere non esiste.
Esiste il “dipende” dall’offerta anche perchè l’ex premier considera le elezioni anticipate con Salvini e la Meloni una calamità , che lo mette di fronte a tutti i nodi irrisolti del centrodestra, dalla questione delle primarie alla leadership.
E l’offerta su cui andare a vedere è la legge elettorale proporzionale. Legge che, anche nel Pd, ha parecchi estimatori. E che, a livello parlamentare, può piacere anche ai Cinque Stelle.
Ecco, “far maturare”.
Nell’antica sapienza democristiana, ciò che è impossibile oggi, non lo è per sempre. Attenzione però. Sarebbe sbagliato leggere questa manovra come una manovra contro Renzi, per archiviarne la stagione.
È un tentativo per favorire una stabilità che consenta di rendere coerente il sistema di voto, dopodichè nulla vieta di andare a votare in primavera.
Il che significa che se maturasse, nell’animo del premier, la volontà di accettare un incarico, sarebbe una ottima soluzione.
Ma così, al momento, non pare proprio.
(da “Huffingtonpost”)
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