CONTE-GRILLO, PARTE LA SFIDA FINALE AL VOTO BIS
DA OGGI A DOMENICA LA NUOVA CONSULTAZIONE ON LINE SUL RUOLO DEL GARANTE
Oggi alle 10 si ricomincia, sempre online: i quasi 89 mila iscritti al M5S sono chiamati a votare per una seconda volta le modifiche statutarie che prevedono, in ipotesi, la soppressione della figura del garante, cioè Beppe Grillo. Un primo voto c’era già stato, dal 21 al 24 novembre, e la maggioranza degli attivisti aveva scelto per la defenestrazione del fondatore del Movimento. Il quale però si è appellato alla sua facoltà di indire una nuova consultazione: ora, come la volta scorsa, servirà raggiungere il quorum per ritenere valido il processo. Cioè dovranno votare la metà più uno degli aventi diritto. Il voto si concluderà domenica alle 22, quando si saprà se davvero il popolo del Movimento, o quel che ne rimane, vorrà mettere alla porta il cosiddetto “elevato”.
Si arriva all’appuntamento con uno scontro a tutto quartiere tra Grillo e Giuseppe Conte, quest’ultimo sostenuto dal grosso del gruppo parlamentare. E ci si arriva ben sapendo che, se pure vincerà la linea del presidente, il garante sfiduciato continuerà a battagliare sul piano giuridico. Grillo vuole il simbolo, vuole invalidare tutto il processo dell’assemblea costituente, vuole insomma costringere Conte e i suoi a sloggiare, creando un altro soggetto politico.
Anche per questo da Genova si stanno raccogliendo le testimonianze via mail di ex iscritti che non hanno potuto votare. La vicenda è questa: nei mesi scorsi dal portale del Movimento sono state depennato decine di migliaia di persone registrate, coloro cioè che da oltre un anno non accedevano alla propria area riservata. Prima di procedere, erano state inviate due mail invitando a cliccare su un link: in quel caso, si sarebbe rinnovata l’iscrizione. Chi non lo aveva fatto, si era ritrovato virtualmente fuori. Per Grillo però è stato un procedimento irregolare, finalizzato ad abbassare il quorum necessario per far passare le modifiche sottoposte alla base. Ma è chiaro che con queste premesse, a prescindere dal voto in corso, la guerra (più legale che politica) è destinata a continuare. «Quando ci sarà un contenzioso in tribunale anche per invalidare questo percorso costituente, che di trasparente non ha nulla, vedremo cosa decideranno i magistrati del tribunale», annuncia l’ex ministro Danilo Toninelli, del Collegio dei probiviri M55 e vicino a Grillo.
Quanto a Conte, ieri ha continuato la sua contro-narrazione rilasciando più interviste. «Si è esaurita l’idea originaria di Grillo — le sue parole al Tg1 — Da lunedì si volta pagina, saremo più radicali di sempre e certo non diremo mai che Draghi “è un grillino”. Il Movimento non è la casa di Beppe Grillo, ma è la casa di tutti gli iscritti. Nessuno può calpestarli, il loro voto conta». La presidente della Sardegna Alessandra Todde invece definisce il garante «Crono che si mangia i suoi figli». Anche la vicepresidente Chiara Appendino invita alla partecipazione, pur senza nominare Grillo: «Ci siamo sempre battuti per la partecipazione, per abbassare i quorum per i referendum, per la democrazia dal basso: invitare a non votare è la cosa più lontana che esista dai principi del Movimento. Io non solo voterò ma invito anche tutti gli iscritti a farlo. Dopo questa ulteriore tappa trarremo le somme e inizieremo a scrivere una pagina nuova per ridare un’identità forte al Movimento e risposte concrete ai cittadini».
(da agenzie)
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