CONTE, LA CONSULENZA FIRMATA SETTE GIORNI PRIMA DEL SUO NOME AL QUIRINALE E L’ACCUSA DI CONFLITTO DI INTERESSI
LA CONSULENZA DEL 14 MAGGIO INDIRIZZATA AL PREMIER CHE ORA SAREBBE LUI STESSO
Un parere pro veritate firmato il 14 maggio, quando i 5 Stelle lo avevano già indicato al presidente della Repubblica come loro papabile premier. Nulla di illegittimo, al massimo una questione di inopportunità .
Che Giuseppe Conte non ha giudicato tale, nonostante quella consulenza indichi al governo una condotta potenzialmente punibile dall’esecutivo che lo stesso avvocato — già all’epoca — sapeva di potersi trovare a guidare.
La storia — ricostruita da La Repubblica — riguarda l’incarico ricevuto da Conte da parte del finanziere Raffaele Mincione, che si sta battendo per il controllo della società Retelit, azienda che gestisce cavi in fibra ottica che collegano 9 grandi città italiane. Beni strategici, sui quali il governo può esercitare la “golden power”. Mincione attraverso Fiber 4.0 è azionista di minoranza con l’8,97%, ma contro di lui c’è un patto parasociale firmato da tre società Bousval, Axxion e SVM che controllano il 24,36% delle azioni e vogliono presentarsi all’assemblea del 27 aprile con una lista di maggioranza.
Così una settimana prima, il 20, Mincione segnala al governo quella che a suo avviso è un’omissione importante: la mancata comunicazione all’esecutivo di avere il controllo della società , grazie al patto parasociale.
Oltretutto, osserva Mincione, Bousval è una società libica, controllata dalla Lybian Post Telecommunications information Technology Company. Una delle società del patto parasociale, la SVM, in assemblea spiega che il cda ha già chiesto pareri a diversi legali sulla necessità di comunicare all’esecutivo il “controllo”.
Ma la Fiber di Mincione sollecita un parere pro veritate: spetta a Conte, che lo consegna il 14 maggio.
In quella data, il giurista, che è già papabile premier, scrive che l’obbligo di notifica a Palazzo Chigi c’era, a causa della libica Bousval: “In casi eccezionali di rischio (…) — sottolinea — il governo può opporsi, sulla base della stessa procedura, all’acquisto” di Retelit.
Lo stesso governo che in quella data Conte sa che potrebbe guidare di lì a qualche settimana.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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