CONTESTATO VIOLANTE, VITTORIA, 72 ANNI OFFESA SE NE VA: “LA FIAT CHIESE A MIO MARITO IL CERTIFICATO PENALE, PERCHE’ NOI DEL PD DOBBIAMO DIFENDERE UN DELINQUENTE?”
A TORINO VIOLANTE SPIEGA ALLA BASE IL LODO BERLUSCONI, I MILITANTI PROTESTANO
“Berlusconi ha il diritto di difendersi davanti alla Giunta del Senato come qualunque altro parlamentare, nè più nè meno. Occorre rispettare le regole anche per i nostri avversari. È molto facile applicare le regole solo per gli amici, è molto più complicato farlo per gli avversari”. Ha esordito così Luciano Violante davanti a un gruppo di militanti e di parlamentari riuniti nella sede del Pd torinese.
Il ‘saggio’ di Giorgio Napolitano ha ribadito la posizione espressa negli scorsi giorni, che sta facendo molto discutere all’interno del suo partito.
Un incontro richiesto da dieci senatori Democratici, guidati da Stefano Esposito, che nei giorni scorsi avevano diramato a tal proposito una lettera.
“A prescindere dall’opinione che ciascuno può avere sugli aspetti strettamente giuridici legati alla decadenza di Berlusconi e all’interpretazione della legge Severino, riteniamo necessario il confronto, anche aspro, tra posizioni diverse”.
“C’è chi ha visto in noi parte dei 101 traditori ma noi ribadiamo che il Pd voterà la decadenza di Silvio Berlusconi sia in Giunta sia in aula”, ha spiegato Federico Fornaro, tra i firmatari del documento che ha proposto l’incontro di oggi.
“La nostra è una risposta al clima di imbarbarimento seguito all’intervista di Violante – ha aggiunto – Non una lista di proscrizione”.
L’ex presidente della Camera ha ribadito di non aver “mai proposto salvacondotti” per il Cavaliere: “Non ho mai detto – ha proseguito – che la Giunta abbia il dovere di sollevare la questione davanti alla Corte costituzionale, ma che lo debba fare se lo giudica opportuno. L’ho detto sia perchè lo hanno sostenuto illustri personaggi prima di me, uno fra tutti Onida, sia sulla base di quanto proposto dal Pd in Giunta il 1° giugno 2009 a proposito del Porcellum”.
Una stoccata al giudice Esposito, che in un’intervista al Mattino di Napoli aveva anticipato parte dei contenuti della sentenza: “Da ex magistrato penso che chi giudica deve mantenere il riserbo fino al pronunciamento delle motivazioni”.
Ma la critica principale è stata rivolta nei confronti del Pd: “”Io non sono favorevole a trasformare Berlusconi in una vittima. La ricerca costante del nemico è segno di debolezza del partito. E questo c’è da una parte e dall’altra”.
Tuttavia Violante ha lanciato un messaggio distensivo alla platea: “Sono venuto qui per spiegare ed eventualmente correggere, perchè la capacità politica di un partito nasce dalla sua capacità di discutere”. Non è bastato a una simpatizzante Pd, una signora di una settantina d’anni, che in modo visibilmente contrariato ha lasciato la sala proprio quando l’ex presidente della Camera ribadiva l’inopportunità di fare del leader del Pdl una vittima.
Si chiama Vittoria Silvestri, 72 anni, una militanza di lungo corso, che prima di imboccare l’uscita è sbottata: “Mio marito è stato assunto alla Fiat solo dopo aver presentato il certificato penale. Perchè noi del Pd dobbiamo difendere un delinquente?”.
Giampaolo Zancan, ex senatore e avvocato del foro di Torino, lo ha criticato: “Sono d’accordo con quello che dici, la libertà di difesa è sacro. Ma la questione è sull’opportunità politico-giuridica della tua intervista. Io sono assolutamente contrario e ritengo che sia grave questa intervista”.
“Siamo tutti d’accordo che la Giunta possa sollevare questione di costituzionalità – ha continuato Zancan – ma dirlo è un’altra cosa”.
Roberto Placido, consigliere regionale, ha osservato che “la legge Severino ha superato tre giudizi di costituzionalità , e nessuno ha mai sollevato dubbi”.
(da “Huffington Post“)
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