CONTINUANO GLI SBARCHI AUTONOMI A LAMPEDUSA, UN BARCONE CON 102 PROFUGHI ENTRA DIRETTAMENTE IN PORTO
L’HOTSPOT SUPERAFFOLLATO MA FUNZIONA L’ORGANIZZAZIONE DELLA LAMORGESE CHE PROVVEDE VELOCEMENTE A FARLI TRASFERIRE.. IL SINDACO: “GLI ARRIVI CI SONO SEMPRE STATI SOLO CHE PRIMA NON LO SI DICEVA”
L’hotspot di Lampedusa scoppia e sull’isola è nuova allerta migranti per sbarchi continui anche di barconi con un numero consistente di persone.
Come quello con 102 arrivato direttamente in porto, a cui solo oggi devono aggiungersi il gommone con 50 migranti avvistato all’ingresso dell’Area marina protetta intorno a mezzogiorno e un barchino con 13 arrivato all’alba.
Sono 570 solo nelle prime due settimane del mese, un numero in deciso aumento che nulla ha a che fare con la mutata strategia del governo sulle Ong.
Infatti sono tutti migranti che arrivano con sbarchi autonomi e che la guardia costiera non riesce ad intercettare.
Altri 109 migranti sono da ieri a bordo della Ocean Viking. La nave di Sos Mediterranèe e Msf ha ricevuto dalla Libia l’indicazione di riportare le persone indietro ma ha rifiutato l’assegnazione di Pos non ritenendo il Paese sicuro. La nave per il momento resta ancora in zona Sar libica in attesa di eventuali nuovi soccorsi.
E in mare c’è anche un’altra barca con 45 persone tra cui una donna che pare abbia avuto un aborto. “Breaking: Una barca di legno in pericolo vicino a #Malta, con 45 persone a bordo, incluse donne e bambini. Alle h8.59 CEST siamo stati allertati da un gruppo di #migranti che aveva lasciato Tripoli, in #Libia. Alle h 9.10 abbiamo informato le autorità di #Malta”, il tweet di Alarm Phone che aggiunge: “Alle 10.40 abbiamo parlato di nuovo con le circa 45 persone in pericolo. Hanno detto di essere in mare da già 2 giorni”.
“Una donna incinta sta sanguinando e necessita cure mediche. Non hanno acqua potabile. Un’operazione di soccorso deve essere lanciata con urgenza!” “Siamo in mare da 2 giorni. Abbiamo bisogno di acqua. Una donna incinta sanguina e forse ha perso il bambino”. Ci dicono questo dalla barca. Sono vicini a #Malta, perchè non vengono soccorsi? Malta è stata informata più di 3 ore fa e ha verificato la situazione con un elicottero”. Così, su Twitter Alarm Phone.
Il nuovo corso del Viminale passa da Lampedusa: una visita ufficiale di una delegazione del ministero dell’Interno e del dipartimento che si occupa di immigrazione è infatti prevista nell’isola per il 25 settembre prossimo. «Per vedere di persone la situazione, ci hanno spiegato», dice il sindaco di Lampedusa, Totò Martello.
Già , perchè nella piccola isola del Mediterraneo, lunga poco più di dieci chilometri e simbolo della questione migratoria e del ruolo dell’Italia, l’emergenza non è emergenza ma quotidianità . Da anni. «Una cosa voglio che sia chiara: non è che gli sbarchi sono aumentati ora che c’è un nuovo governo. L’ho sempre detto: gli sbarchi, a Lampedusa, non si sono mai fermati», chiosa il primo cittadino dell’isola porta d’Europa.
Non si sono fermati nell’era dei porti chiusi e della lotta alle Ong del precedente governo, non si fermano ora che al ministero dell’Interno Luciana Lamorgese ha preso il posto di Matteo Salvini.
Ecco perchè periodicamente, ad andare in crisi, è l’hotspot di Lampedusa: «Al momento ci sono quasi 200 persone», spiega Martello a Open. In una struttura che potrebbe al massimo contenerne 96. «Quello che, va detto, sta funzionando è il ricambio: stamattina 86 persone sono state portate via dall’hotspot e trasferite a Porto Empedocle. Quindi contiamo che anche l’attuale situazione di sovrannumero rientrerà nelle prossime ore».
(da agenzie)
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