CONTRO FINI DOSSIERAGGIO CON DOCUMENTI FALSI E CON L’ UTILIZZO DI FORTI SOMME DI DENARO ANCHE ALL’ESTERO
TULLIANI QUERELA: “IL DOCUMENTO E’ FALSO, NON SONO IL PROPRIETARIO DELL’APPARTAMENTO”… IL FINIANO BRIGUGLIO CHIEDE L’INTERVENTO DEL COPASIR….FUTURO E LIBERTA’ COMPATTO: BASTA DIALOGO SULLA GIUSTIZIA, DA DOMANI E’ GUERRA… DALLA BASE FINIANA UNA SOLA RICHIESTA: VOGLIAMO BERLUSCONI IN TRIBUNALE
Ieri avevamo scritto del solito tarocco feltriano, sputtanato dai giudici di Roma che hanno accusato Feltri di “aver spacciato per contratto di affitto una semplice nota di trascrizione sul pubblico registro”.
Svelata una palla ecco che ieri pomeriggio due giornali della Repubblica domenicana, specializzati in spazzatura e scandaletti, pubblicano la notizia secondo la quale la casa di Montecarlo lasciata in eredità ad An dalla contessa Colleoni sarebbe stata acquistata in realtà da Gian Carlo Tulliani, in quanto proprietario occulto della Printemps Ltd e della Timara Ltd, le due società off shore che hanno acquistato in tempi diversi l’appartamento.
E pubblicano un sedicente documento in fotocopia firmato dal ministro della Giustizia dell’isola di Santa Lucia (è lì che hanno sede legale le due società ).
Con perfetta coincidenza di tempi, stamane il Giornale e Libero accusano apertamente Fini di aver mentito.
Ma stavolta la risposta è durissima.
In ambienti vicini a Fini – riferiscono ancora fonti di Fli – si sarebbe venuti in possesso di “elementi che evidenziano una vera e propria attività di dossieraggio, con utilizzo di ingenti risorse di denaro in Italia e all’estero al fine di produrre e diffondere documentazione falsa”.
L’accusa viene esplicitata proprio da uno degli uomini più vicini a Fini, Carmelo Briguglio, che proprio oggi, in qualità di membro del Copasir, ha annunciato l’intenzione di chiedere, al presidente D’Alema, «che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica assuma una decisa iniziativa in relazione alla pubblicazione di atti di dubbia autenticità , se non addirittura falsi, formalmente intestati ad Autorità di Stati stranieri, con lo scopo di alimentare la campagna scandalistica contro la terza carica dello Stato italiano».
«In particolare – aggiunge Briguglio – chiederò di approfondire, al di là delle smentite ufficiali, sia la possibile partecipazione a questa azione di dossieraggio di pezzi di Servizi deviati, sia l’attività della nostra intelligence a tutela delle massime cariche della Repubblica rispetto a manovre messe in atto anche all’estero ai danni del Presidente della Camera dei Deputati».
«A fronte di responsabilità e competenze della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Affari Esteri, considero una gravissima anomalia – ha detto Briguglio – che tali atti siano pubblicati e utilizzati con grande evidenza dal quotidiano di famiglia del Presidente del Consiglio per alimentare una incessante campagna scandalistica ai danni del Presidente di un ramo del Parlamento».
Intanto Tulliani nega di essere il proprietario dela casa di Montecarlo. «Smentisce categoricamente la notizia secondo la quale ci sarebbe la sua persona dietro la società off-shore che ha comprato l’appartamento monegasco, ribadendo di essere un semplice conduttore della suddetta unità immobiliare». Così affermano in una nota gli avvocati Carlo Guglielmo Izzo e Adriano Izzo.
“Il signor Gian Carlo Tulliani si riserva di adire le competenti autorità civili e penali per far sanzionare l’ennesimo vergognoso e inaccettabile tentativo di coinvolgere la sua persona in una vicenda artatamente creata per un mero e chiaro fine politico» concludono i legali.
Come prima conseguenza il dialogo è finito prima di iniziare: si sono di nuovo bruscamente interrotti i colloqui tra gli ambasciatori di Berlusconi e Fini sui temi della giustizia.
Non si parlerà più di lodi, impedimenti, processi brevi, inghippi procedurali.
La base di Futuro e Libertà chiede che Berlusconi si faccia processare come fanno tutti i comuni cittadini.
Dalla giustizia scappano i vigliacchi, non gli uomini onesti e con le palle.
A destra ci si comporta così.
“Da domani tutti con l’elmetto in testa”: è la frase attribuita a una delle cosiddette ‘colombe’ del gruppo di Fini, che spiega come “ormai lo spazio di manovra per gli ambasciatori di pace è diventato residuale”.
Di produzione e diffusione di documentazione falsa parla oggi anche un editoriale sul sito Farefuturo, che si scaglia apertamente contro “l’apparato mediatico che fa capo al Silvio Berlusconi “imprenditore”” e che “è stato messo al servizio delle esigenze del Silvio Berlusconi “politico”.
Di quel Silvio Berlusconi che, sia detto per inciso, nel suo ruolo istituzionale di presidente Consiglio, tra le tante e varie competenze, detiene anche quella sui servizi segreti”.
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