CONTROLLI PER CHI TORNA DA SPAGNA, GRECIA, CROAZIA E MALTA: TEST E TAMPONI
IL CONTAGIO RISALE E SPERANZA FIRMA UNA NUOVA ORDINANZA
In piena estate e con i contagi in netta risalita, con diversi focolai dopo i rientri dalle vacanze e la movida ‘indisciplinata’, il governo tentata di arginare l’avanzata del Covid con nuove misure.
In un incontro con i governatori, il ministro Speranza presenta e poi firma un’ordinanza che prevede il test rapido o il tampone per chi torna da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e il divieto di ingresso e transito dalla Colombia.
L’Italia infatti è ormai un paese accerchiato dal Covid. Solo oggi per esempio nel paese iberico si sono registrati 1.690 casi. E chi torna dalle vacanze da alcuni paesi sconta forti probabilità di contrarre il virus.
Basti pensare che dalla Croazia sono rientrati a Brescia sette ragazzi bresciani, tra i 18 e i 25 anni, tutti risultati positivi al Coronavirus. E sempre dalla Croazia sono tornati positivi tre ragazzi lodigiani. Le cronache dei giornali locali sono un bollettino di guerra.
Così nel giorno in cui anche in Italia si registra un ulteriore aumento del numero di malati, Roberto Speranza torna a fare la faccia feroce alla riunione con i Governatori, ricordando che è necessario “continuare sulla linea della prudenza per difendere i risultati raggiunti negli ultimi mesi con il sacrificio di tutti”.
Tale inizia a essere l’allarme che il piano di controlli – che a sera diventa un’ordinanza – viene condiviso da tutti.
Tre le possibili soluzioni per chi rientra dai paesi a rischio: test antigene, quindi test rapidi il cui risultato è possibile avere in un un quarto d’ora, nei luoghi in cui i vacanzieri arrivano (nei porti o negli aeroporti, ad esempio); l’obbligo di presentare un certificato di test negativo fatto nelle 72 ore precedenti o, infine, la comunicazione di rientro alla Asl di appartenenza per effettuare un tampone nelle 48 ore successive.
Favorevoli al piano del governo anche tutte le regioni
Scontro invece tra governo e Regioni per quanto riguarda la stretta per contrastare gli assembramenti nelle discoteche e nei locali all’aperto dove non vengono rispettate le misure anti-Covid come il distanziamento.
Il governo preferirebbe la chiusura o provvedimenti severi nei confronti degli stabilimenti – che di fatto diventano discoteche e dove è difficile mantenere i distanziamento sociale – mentre almeno una metà dei governatori sarebbe contrario ad ulteriori provvedimenti.
Finora non sarebbe stato trovato ancora alcun accordo. Un nuovo incontro è in programma domani. E il Comitato tecnico scientifico sta studiando soluzioni mentre qualche governatore, come il toscano Rossi, propone il distanziamento di due metri per chi balla.
(da “Huffingtonpost”)
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