“CONTRORDINE CITTADINI” DIREBBE GUARESCHI DELLE GIRAVOLTE DEL M5S
TUTTI PARLANO DEL POSSIBILE ‘INCIUCIO TRA RENZI E BERLUSCONI, NESSUNO PARLA DI QUELLO REALE TRA DI MAIO E SALVINI (CON RELATIVE TRATTATIVE IN CORSO)
Giovannino Guareschi intitolava le sue vignette sul Candido “Obbedienza cieca pronta assoluta”. Facevano male. Erano gli anni Cinquanta, il Pci era un monolite attraversato da molte contraddizioni che l’invasione dell’Ungheria fece esplodere. Le didascalie vergate dal creatore di Don Camillo e Peppone cominciavano con un perentorio “Contrordine compagni!” e proseguivano simulando un errore dei redattori o dei correttori di bozze dell’Unità : “La frase Per la Festa dell’Unità il porco di Lambrate verrà festosamente illuminato contiene un errore di stampa e pertanto va letta: Il parco di Lambrate verrà festosamente illuminato”. Feroce.
“Contrordine cittadini!” potrebbe accompagnare le vignette di un redivivo Guareschi dedicate al Movimento 5 Stelle, espertissimo in cambi di rotta che somigliano ai refusi dell’Unità d’antan: a Bruxelles con gli antieuropei/a Bruxelles con gli arcieuropei, via gli amministratori indagati/evviva gli amministratori indagati, ok la legge elettorale alla tedesca/ko la legge elettorale alla tedesca, aboliamo i voti segreti in Parlamento/ah vogliamo i voti segreti in Parlamento eccetera.
Ma non si tratta solo di giravolte.
Quando è il momento di fare scelte che pretendono chiarezza e trasparenza, si alza la cortina fumogena grillina. Come sulla legge per la cittadinanza. Dove il merito sembra contare poco. Valgono piuttosto i calcoli elettorali.
Alla Camera i deputati del Movimento non si espressero a favore o contro in occasione del voto finale sulla legge, definita “una scatola vuota”: pilatescamente, s’astennero.
Una decisione – dicono – che Matteo Salvini apprezzò molto.
Le sollecitazioni venute sabato dal ministro degli Interni Marco Minniti e dal premier Paolo Gentiloni all’Assemblea Programmatica del Pd a Pietrarsa rendono ora probabile che il Senato metta in agenda la legge per la cittadinanza subito dopo quella sul bilancio, a fine novembre: “Ci impegnamo a farla approvare prima del termine delle legislatura”, hanno detto
Un’accelerazione inattesa, e positiva.
Anche perchè dai sì e dai no a queste misure che, impropriamente, qualcuno insiste a definire “sullo ius soli” si capirà quali schieramenti potrebbero governare il paese dopo il voto di primavera.
Ogni sì sarà inequivocabile. Ogni no esprimerà la legittima contrarietà ad allineare l’Italia all’Europa più civile.
L’argomento è tale da non consentire terze posizioni. Se invece si ripeterà , l’astensione grillina andrà letta come finalizzata a non compromettere accordi politici futuri.
Da mesi si sta lavorando dietro le quinte sull’ipotesi di un’alleanza tra il M5S e la Lega a vocazione nazionale.
Ci sono stati incontri segreti e scambi di opinioni via Telegram, la chat che lascia meno tracce. La massima riservatezza è legittima, per carità , anche da parte di chi aveva promesso di trasmettere in streaming qualsiasi passaggio della vita del Movimento.
Nelle ultime settimane, però, il contesto è radicalmente mutato.
Soprattutto, la legge elettorale approvata pochi giorni fa ha alcune pecche, tra le quali quella di permettere qualsiasi aggregazione post-voto.
Al momento, le affinità tra il partito eterodiretto dalla Casaleggio e Associati e quello guidato da Matteo Salvini sembrano più numerose delle differenze.
Forse basterà l’astensione a Palazzo Madama sulla legge per la cittadinanza per cementare l’alleanza, forse servirà qualche altra prova di fedeltà reciproca.
Il patto, comunque, sarà ufficializzato solo se il M5S risulterà il primo partito italiano e se la Lega avrà parlamentari che, sommati a quelli grillini, daranno la maggioranza all’inedita coppia.
In questo quadro, Luigi Di Maio otterrà dal presidente della Repubblica l’incarico per provare a formare un governo.
Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, la sinistra di Mdp hanno strumenti per evitare che tutto ciò accada?
(da “Huffingtonpost”)
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