COPPIE DI FATTO, NEL PDL SI APRE LA BATTAGLIA
DUE SENATORI PRESENTANO UNA PROPOSTA PER GARANTIRE MINIMI DIRITTI A 300.000 COPPIE DI FATTO: SEPARAZIONE BREVE E PENSIONE DI REVERSIBILITA’…. I CAPICASERMA DEL PDL: “INACCETTABILE, PRIMA IL QUOZIENTE FAMILIARE”… E PERCHE’ NON LO FATE? IL QUOZIENTE ERA NEL PROGRAMMA, LE LEGGI AD PERSONAM NO
Diritti alle coppie di fatto da inserire in Costituzione, separazione breve per i coniugi senza figli minori e pensione di reversibilità anche per i conviventi. Due senatori del Pdl, Ida Germontani, di area finiana, e Salvo Fleres, forzista di area laico-repubblicana, hanno presentato tre disegni di legge per legittimare le 300.000 coppie italiane che oggi convivono senza matrimonio. Ma due ore prima della conferenza stampa di presentazione a Montecitorio, arrivano, come a Teheran, le guardie della rivoluzione ( peraltro mai fatta) in moto, nelle vesti dei capigruppo-colonnelli del Pdl che bloccano tutto.
I due senatori vengono chiamati a rapporto dai due rispettivi capimanipolo, Gasparri e Quagliarello, che li sottopongono al “processo interno”, contestando loro la mancata comunicazione dell’iniziativa, come se un parlamentare dovesse chiedere loro il permesso per svolgere i compiti per cui è stato eletto dagli italiani.
I due capigruppo a quel punto ricordano che “in campagna elettorale abbiamo promesso il quoziente familiare, per essere credibili dobbiamo realizzarlo e aiutare la famiglia tradizionale, prima di riconoscere diritti ad altre forme di unione”.
Concordiamo: non siete credibili, di quoziente familiare ne parlate da anni durante le campagne elettorali, non avrebbe certo un costo devastante e aiuterebbe più equamente le famiglie con figli a carico, ma poi ve ne dimenticate.
Salvo usarlo come alibi ridicolo: prima il quoziente familiare? E fatelo, siete voi al governo, non altri. Chi cazzo lo deve approvare?
Era nel programma, a differenza dello scudo fiscale, del processo breve e delle leggi ad personam.
Alla fine, la conferenza stampa viene fatta annullare ( doppia figura da partito caserma oltre che di m….), ma i due proponenti non demordono e parlano di una iniziativa che ha vasti consensi tra i loro colleghi del Pdl (che non si espongono troppo, altrimenti i capicaserma li mettono ai ferri nelle segrete). Entra in scena pure il sottosegretario Giovanardi che parla di “proposte inaccettabili dal punto di vista politico ed economico” e la Germontani gli replica giustamente: “Ci siamo dotati nel Pdl di una carta dei valori della persona, ce ne siamo già dimenticati?”.
E pensare che i tre disegni di legge non riguardano neanche coppie omosessuali, ma i semplici conviventi: il primo propone di modificare l’art. 29 della Costituzione per riconoscere i diritti “individuali scaturenti dai rapporti di coppia”, accanto a quelli della famiglia fondata sul matrimonio.
Con il secondo si consente l’omologazione della separazione davanti al notaio (e non al giudice) nel caso in cui sia consensuale e senza figli minori. Infine il riconoscimento al convivente della quota di legittima della pensione, la stessa che spetta al coniuge.
Norme di buon senso applicate in tanti Paesi europei ma evidentemente “vietate” in Italia.
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