CORONAVIRUS, L’ALLARME DEGLI ALBERGATORI: “GIA’ PERSI 500.000 TURISTI CINESI”
SI RISCHIA DI PERDERE OLTRE DUE MILIONI DI TURISTI
Per quanto riguarda il problema delle disdette e delle cancellazioni dovute allo stop dei voli e alle restrizioni per limitare il diffondersi del coronavirus il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca è molto netto: “I conti sono presto fatti: ci basiamo sullo scorso anno quando in Italia abbiamo toccato i 4 milioni e mezzo di arrivi dal mercato cinese. A febbraio l’anno scorso era 450-500 mila arrivi. E quest’anno zero! Non c’è un calo, è zero e basta.
Il presidente di Federalbergi aggiunge: “E riteniamo che almeno nel primo semestre di quest’anno il mercato cinese sarà off limits”.
“Sottolineiamo però – prosegue Bocca – che non stiamo registrando rallentamenti sui paesi limitrofi alla Cina. Da Taiwan o dalla Corea la gente continua a viaggiare tranquillamente. Al momento è quindi un calo circoscritto, certo su certe destinazioni è un calo pesante perchè in questo periodo c’era il Capodanno cinese, periodo in cui i cinesi viaggiavano e spendevano, e l’Italia è in cima ai loro desiderata”.
Mit propone di riaprire il traffico ai cargo dalla Cina. Riaprire il traffico alle merci e quindi al trasporto cargo dalla Cina. Lo sta proponendo al tavolo del Comitato operativo presieduto dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, il ministero dei Trasporti.
È quanto risulta all’agenzia di stampa Ansa. “Poichè è accertato che le merci, cioè il materiale inerte non è contaminabile, nè contaminato, si potrebbe riavviare il traffico cargo dalla Cina. Fatti salvi i controlli sanitari per gli equipaggi, non sembra sia necessario tenere bloccate le merci” è il ragionamento del dicastero di Porta Pia.
Al momento l’Italia è l’unico paese dell’Europa ad aver chiuso il proprio traffico aereo dalla Cina, questo pone il problema dei passeggeri che da lì possono comunque arrivare in Italia attraverso altri scali europei.
Fra i problemi che si stanno esaminando, un tema sensibile è il trattamento degli italiani ancora in Cina che vorrebbero tornare a casa e di quelli che invece vorrebbero poter andare in Cina.
(da “Huffingtonpost”)
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