COSI’ BIDEN HA DECISO DI RITIRARSI: IL RUOLO DELLA MOGLIE JILL, IL PRESSING DI PELOSI. LO STAFF AVVISATO POCHI MINUTI PRIMA
LA DISCREZIONE DI OBAMA, LA POSIZIONE PUBBLICA DI PELOSI: LA DECISIONE MATURATA NELLE ULTIME 48 ORE
Chi ha lavorato nello staff di Joe Biden dice che è una persona che si prende spesso molto tempo per raggiungere una decisione importante, che poi alla fine è la decisione più ovvia agli occhi di chi lo circonda.
Dopo tre settimane dal disastroso dibattito televisivo contro Donald Trump, dopo aver resistito con determinazione, testardaggine e a volte rabbia a telefonate, lettere e appelli pubblici e privati, ancora ieri mattina la sua campagna elettorale ripeteva che il presidente Biden avrebbe continuato a correre per un secondo mandato, anzi aveva in programma nuove tappe elettorali questa settimana. Ma alla fine i sondaggi, i donatori, il partito — ai quali si è sommato il Covid — lo hanno sopraffatto.
I manager della campagna elettorale e il team della Casa Bianca hanno saputo che stava per annunciare il ritiro dalla corsa solo pochi minuti prima che partisse il messaggio su Twitter: non c’è stato un incontro finale.
È evidente che Biden voleva controllare l’annuncio di quella che deve essere stata una delle decisioni più difficili della sua vita. Una decisione presa nel corso delle ultime 48 ore, dopo aver studiato i dati dei sondaggi ed essersi convinto di essere diventato una complicazione per sconfiggere Trump a novembre, dice un suo consigliere alla Cnn.
Alcuni si aspettavano che sarebbe stata la moglie Jill a convincerlo. «Ha lasciato che suo marito prendesse la decisione; il ruolo di Jill è stato appoggiarla», ci dice Anita McBride, ex capo dello staff di Laura Bush che è vicina anche all’attuale first lady.
L’ex presidente Obama, di cui Biden fu il vice, di recente aveva detto agli alleati che Joe «doveva riconsiderare seriamente la sua candidatura», secondo il Washington Post. Qualunque sia stata la sua spinta, Obama ha agito con riservatezza, consapevole del risentimento che Biden nutre per essere stato spinto a non correre nel 2016, quando Hillary Clinton fu sconfitta da Trump, e per evitare di regalare munizioni ai trumpiani che definiscono Barack il «presidente de facto».
Obama ha ricevuto telefonate di parlamentari e finanziatori: ascoltava più che parlare, replicava che era Joe che doveva prendere la decisione e nessuno poteva davvero influenzarlo.
Nancy Pelosi, l’ex speaker della Camera rimasta una forza della natura nella raccolta di fondi, ha invece assunto un ruolo molto pubblico. Come ha detto Jeffrey Goldberg della rivista Atlantic alla tv Pbs, «Quando Pelosi dice che sei morto, sei morto». Durante il summit Nato del 9-11 luglio, mentre Biden cercava di salvarsi con una conferenza stampa sui temi a lui più cari di sicurezza nazionale e politica estera, Pelosi ha fatto capire in tv che quella decisione non era definitiva e che si stava cercando di convincerlo.
Più anziana di Biden, è lei che ha permesso all’ambizioso piano sulle infrastrutture e il clima del presidente di passare al Congresso, che gli ha fatto da consigliera (nel documentario «Pelosi in the House» girato dalla figlia Alexandra, si vede una telefonata privata in cui suggerisce al presidente: «non spostarti troppo a sinistra»). Lo ha difeso 10 mesi fa quando i sondaggi dicevano già che l’età era un problema: in un’intervista al Corriere aveva detto che l’età «è esperienza e saggezza». Ma per Pelosi alla fine conta sconfiggere «quella creatura che si è insinuata alla Casa Bianca». Lei dice che è rimasta deputata solo perché in grado di raccogliere tanti soldi anche per gli altri candidati, e se non fosse in corsa non potrebbe farlo. Ora il denaro dei finanziatori si era prosciugato, il partito democratico rischia di perdere anche il Congresso, ultimo baluardo nel caso di una presidenza di Trump.
Biden, sulle difensive, ha risposto a Pelosi che c’erano anche sondaggi a suo favore. E lei ha chiesto al consigliere Mike Donilon di spiegargli i dati.
Donilon e Steve Ricchetti sono stati centrali nelle decisioni di Biden. Convocati sabato, mentre in casa era presente anche Jil Biden, gli hanno presentato i sondaggi condotti in privato dalla campagna elettorale, che mostravano che l’unica strada per la vittoria attraverso alcuni stati in bilico del Nordest era scomparsa e che andava male anche in Stati come Virginia e New Mexico dove i democratici avrebbero dovuto dominare il campo senza spendere molto. Il presidente temeva che questa settimana Pelosi avrebbe potuto rendere pubblici questi dati: «Nancy aveva chiarito che potevano farlo con le buone o con le cattive», rivela una fonte.
A quel punto, Biden ha detto loro che voleva scrivere la lettera: operazione che è stata completata domenica. Poco prima dell’annuncio al mondo del ritiro.
(da Il Corriere della Sera)
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