COSI’ GLI OLIGARCHI FURBETTI SALVANO IL PATRIMONIO IN ITALIA
RESTANO PADRONI NELL’OMBRA E CONTINUANO A GODERSI VERI TESORI COME VILLA FELTRINELLI SUL GARDA
Viktor Vekselberg, possiede Renova Group. È il più grosso collezionista di uova Fabergé.
Leonid Mikhelson 66 anni, è presidente e principale azionista del colosso del gas russo Novatek. Uno degli oligarchi più vicini a Putin: Alexander Abramov, re dell’acciaio (Evraz) e socio di Roman Abramovich.
Sono solo alcuni dei tanti oligarchi russi, molti di loro con interessi in Italia. Oggi Repubblica pubblica un’inchiesta sui loro patrimoni italiani, definendoli “furbetti del Cremlino”.
“Oligarchi scaltri, che hanno coperto i loro investimenti in Italia attraverso società offshore e fondazioni, riuscendo così a salvarli dai sequestri scattati per punire l’invasione dell’Ucraina”, scrive Repubblica. “Restano padroni nell’ombra e continuano a godersi veri tesori come Villa Feltrinelli, la storica dimora di Benito Mussolini sul Garda, o Villa Altachiara, la più lussuosa residenza di Portofino.
Oppure mandano avanti aziende che gestiscono affari milionari e associazioni con sedi di prestigio. La loro immunità mostra come la rete delle sanzioni individuali decise dall’Europa abbia maglie troppo larghe, a cui sfuggono patrimoni colossali”.
L’elenco dei nomi è lungo. Comprende anche Iskander Makhmudov, il presidente della Ural Mining and Metallurgical Company, Tamaz Manasherov, Presidente di Unident, che domina il mercato russo delle apparecchiature odontoiatriche.
E ancora Eduard Khudaynatov, ex primo vicepresidente e membro del cda di Rosneft, e ora presidente di Nkk, intimo di Putin. Oppure Michail Prokhorov, il presidente di Polyus Gold e del gruppo Pnexim. È stato proprietario dei Brooklyn Nets (Nba).
“I beni degli oligarchi vengono congelati (non espropriati)”, spiega Repubblica: “questo implica il diritto di vendita e locazione. Per i fondi bancari e le carte di credito questo include il divieto di movimentazione e di utilizzo”.
(da La Repubblica)
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