DA LEGALE DELLE CLINICHE A CANDIDATO GOVERNATORE DEL LAZIO: GLI INTRECCI DI ROCCA CON I BIG DELLA SANITA’
ENTI, FONDAZIONI E SINDACATI GUIDATI IN PASSATO DA ROCCA
Come in un albergo dall’ingresso con porte girevoli, così in Regione Lazio se prima entrava per perorare gli interessi dei suoi clienti privati, adesso potrebbe trovarsi a prendere decisioni proprio su questi suoi (ex) datori di lavoro, diciamo così.
Tutti ben radicati in un settore che muove da solo quasi 20 miliardi di euro: la sanità laziale. Perché da questo mondo arriva Francesco Rocca, che da avvocato ha guidato fondazioni di ras delle cliniche private: per non parlare della presidenza di Confapi, il sindacato che racchiude i grandi patron della sanità privata, e del ruolo apicale ricoperto fino a ieri in Croce Rossa. Una struttura enorme, quest’ultima, che ha già rapporti con la Regione e ne avrà ancora di più da qui a qualche mese in vista del Giubileo del 2025.
Rocca, candidato alle imminenti regionali nel Lazio dalla destra (con una spruzzatina di centro), sul groppone rischia di portare conflitti di interesse di non poco conto facendo rientrare inoltre nelle tolde di comando i protagonisti delle pessime gestione economiche della sanità durante i governi di Francesco Storace e Renata Polverini.
A prescindere dalla Croce Rossa, l’ultimo incarico di peso di Rocca è stato quello di presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele fino allo scorso undici novembre, a ridosso dell’incoronazione come candidato arrivata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Ma questa Fondazione non gestisce quasi nulla nel Lazio”, dicono dal suo staff. Vero, ma non del tutto. La Fondazione San Raffaele gestisce un centro di cura a Ceglie Messapica in provincia di Brindisi: una struttura da 170 dipendenti per la riabilitazione dell’ospedale Summa. Tutto qui? Non proprio. La Fondazione, si legge sullo statuto, “è stata costituita per volontà della famiglia Angelucci per onorare la memoria di Silvana Piera Angelucci”, moglie del senatore e potente capofamiglia Antonio, onorevole e imprenditore molto attivo in politica, sanità ed editoria: ha già acquistato Il Giornale della famiglia Berlusconi, ha Libero e sta tentando di chiudere l’acquisto de La Verità di Maurizio Belpietro, per avere da solo tutta la filiera mediatica di carta della destra.
Qualcuno sussurra che l’operazione sia la base di lancio per il suo ingresso nella ricca sanità lombarda. Di sicuro con la sua Tosinvest gestisce diverse cliniche in giro per il Centro e Sud Italia. Nel Lazio le sue residenze per ricoveri hanno un budget di 4,4 milioni, ai quali vanno aggiunti 7,5 milioni per le sue strutture di riabilitazione. Soldi erogati dalla Regione, con la quale non sono mancati nel recente passato scontri sulle cifre e gli aumenti richiesti.
Rocca ha guidato una piccola Fondazione della galassia Angelucci, si dirà. Anche qui le cose non stanno proprio così: la Fondazione è il braccio operativo per una serie di eventi benefici che fanno entrare gli Angelucci in relazione con diversi mondi, dal Vaticano ad altre realtà. La statua di Papa Wojtyla davanti alla stazione Termini è stata offerta proprio dalla Fondazione, per dire. Rapporti, legami, come si comporterà Rocca con un imprenditore che gli aveva affidato la guida del suo gioiellino per relazioni che contano?
Rocca però è stato fino a qualche tempo fa anche direttore di un altro ente, la Fondazione Maria Monti che gestisce un centro dermatologico a Rocca di Papa: nel 2016 il candidato della destra tuonava contro i tagli a questa struttura che da sola gestisce un budget erogato dalla Regione Lazio pari a 20 milioni di euro. Fondazione Maria Monti e Tosinvest ricevono dalla Regione 30 milioni di euro all’anno su budget stabiliti dalle giunte regionali. Come si comporterà Rocca di fronte a richieste di nuovi posti letto o di fronte alla necessità di tagli alla sanità privata? Domande legittime, come quelle che riguardano anche i futuri rapporti della Croce Rossa con la Regione stessa.
Due anni fa l’ex governatore Nicola Zingaretti ha dato il via libera a una convenzione, in scadenza a dicembre, per pagare le visite mediche di tutti i volontari della Protezione civile proprio alla Croce Rossa. Cosa farà l’ex presidente Rocca di fronte al rinnovo o meno di questa convenzione? E come gestirà gli appalti milionari per la sicurezza e i soccorsi del prossimo Giubileo del 2025?
La sanità rischia di essere più che il Cavallo di Troia del candidato governatore, il suo tallone di Achille: perché ogni scelta in questa materia rischia di essere vista alla luce dei suoi rapporti in questo mondo. Legami con enti e imprenditori che contano.
(da La Repubblica)
Leave a Reply