D’ALEMA ATTACCA: “UNA MONTATURA PER FARE DI ME IL CAPRO ESPIATORIO DELLA SCONFITTA”
“SPAZZATURA DI UN GIORNALE CHE PERDE LETTORI”…”SE AVESSI VOLUTO FARE UNA DICHIARAZIONE POLITICA SAREI STATO IN GRADO DI FARLA DA SOLO”
“Una palese manovra da parte di quello che è in realtà un house organ del Partito del Nazareno”, “si tratta di pura spazzatura da parte di un giornale che perde lettori, così come noi del Pd stiamo perdendo elettori”.
L’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, in un colloquio con la Stampa via telefono da Bruxelles, replica al retroscena messo in pagina mercoledì da Repubblica secondo cui intenderebbe votare Raggi a Roma pur di mandare via Renzi.
“Si tratta di una vera e propria montatura contro di me frutto del fatto che stanno cercando un capro espiatorio perchè temono, domenica, risultati molto deludenti rispetto alle attese”.
E smentisce anche di aver detto che voterebbe anche Lucifero: “Non ho mai detto la parola Lucifero, perchè è un termine che non appartiene al mio vocabolario: casomai, avrei detto Belzebù. Ma il punto è che le battute non sono dichiarazioni politiche: se avessi voluto fare una dichiarazione politica avrei saputo farla”.
E sostiene che la vicenda “dimostra e conferma il livello di degrado del giornalismo italiano. De Marchis, l’autore dell’articolo su Repubblica, non mi ha mai chiamato: ha telefonato a Massimo Bray, che gli ha detto in maniera inequivocabile che le frasi attribuitemi non erano vere. Scriverle lo stesso – conclude D’Alema – è stata dunque una menzogna, che ha come mandanti chi mi vuole adoperare come capro espiatorio”.
D’Alema, smentisce anche il passaggio di essere pronto a fare una scissione se dovesse vincere il sì al referendum e di riprendersi il Pd se dovesse vincere il no:
“L’episodio in questione è avvenuto al termine di un seminario sul ventennio della democrazia dell’alternanza, dunque alla fine dei lavori condotti tra noi e l’associazione Magna Carta. Quando il convegno è finito – continua l’ex presidente del Consiglio – ci siamo soffermati per i saluti sul pianerottolo e Gaetano Quagliariello ha chiesto a Giovanni Orsina come avrebbe votato sul referendum costituzionale di ottobre. Orsina ha detto che avrebbe votato sì e Quagliariello, allora, ha ribattuto che lui – invece – avrebbe votato no” e “io ho affermato che in caso di vittoria del sì, Renzi ci avrebbe cacciato dal partito. Ma si trattava chiaramente di una battuta, non di una dichiarazione politica. In più, non ho mai parlato della Raggi. Per questo dico che è una montatura”.
(da “Huffingtonpost“)
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