D’ALEMA: “ELEZIONI FINTA COMPETIZIONE, VA CAMBIATA LA LEGGE ELETTORALE”
TUTTI I DUBBI DELL’EX PREMIER IN VISTA DEL VOTO: “RENZI HA STRAVOLTO IL PD”
“Vedo fiorire una letteratura sul dopo voto. Con tutta onestà , non so dire cosa accadrà . Ci sono incertezze sui numeri, innanzitutto. Nè sappiamo che impatto avranno le nuove regole del voto sull’opinione pubblica. Ma siccome la legge elettorale viene presentata ai cittadini come una soluzione uninominale-maggioritaria, la tendenza sarà quella di votare le persone, forse senza neppure rendersi conto che votando un candidato se ne eleggeranno altri due che nessuno conosce. Ci troviamo di fronte all’unica legge elettorale che prevede la traslazione del voto, da un partito all’altro. Come si fa a prevedere, in queste condizioni, quali saranno gli effetti delle nuove regole? Io stesso non sono ancora riuscito a capire il meccanismo di attribuzione degli eletti, pur essendomi applicato con impegno. Assisteremo a una finta competizione per il governo, dato che la legge non consentirà a nessuno di ottenere il consenso, la maggioranza sufficiente per governare”.
Così Massimo D’Alema, in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, commenta gli scenari di una possibile intesa tra Liberi e Uguali e i Cinque Stelle, dopo il voto”.
E indica la necessità di una nuova legge elettorale: “Ci si dovrà affidare a chi conosce bene la materia delle regole elettorali”.
L’ex premier sottolinea che il modello da adottare per la nuova legge elettoriale deve essere quello uninominale: “Anche per questa ragione – spiega – ho accettato la sollecitazione a candidarmi al Senato, uscendo dalla condizione di benessere vissuta in questi cinque anni per non aver sofferto in presa diretta le umiliazioni inflitte alle istituzioni. Il collegio uninominale mi ha spinto a presentarmi, perchè questa forma elettorale restituisce alla politica la dimensione umana, quella fondata sul rapporto diretto con le persone. Ecco. Vorrei una legge maggioritaria fortemente imperniata sui meccanismi di selezione attraverso i collegi uninominali”.
Riproporre il modello francese?
“L’idea non dispiace. Ovviamente servirebbe una fase di ricomposizione delle aree politiche, a cominciare dal centrosinistra. Il che passa attraverso la sconfitta elettorale di Renzi: lui ha stravolto il Pd e il centrosinistra”.
(da “Huffingtonpost”)
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