DALLA DESTRA DELLA LEGALITA’ A QUELLA DELLA PAGNOTTA
LO STATO DI DIRITTO E’ UN VALORE IMPRESCINDIBILE, LE REGOLE SONO POSTE A TUTELA DI TUTTI, NON DI CHI URLA DI PIU’
I fatti verificatisi negli ultimi giorni, con i tassisti “sul piede di guerra” e gli scontri nelle piazze, sono una pagina parecchio brutta della vita del nostro Paese.
Sicuramente il fenomeno del trasporto privato va regolamentato ed in modo chiaro. La liberalizzazione del mercato, anche in certi settori, non è un male da combattere a tutti i costi, però.
Anzi, soprattutto in certi casi, come quello in parola, è la via assolutamente preferibile a tante altre.
L’importante, comunque, è che “il tutto” avvenga nell’ambito di un contesto chiaro e nel pieno rispetto delle regole, ivi comprese quelle relative alla dialettica democratica tra tutte le parti in causa.
Lo Stato di Diritto è un valore imprescindibile, sempre e comunque, e non è con uno sciopero praticato contra legem che si possa immaginare di raggiunge seriamente l’obiettivo.
Non si può invocare il rispetto (o l’emanazione) delle regole per violarne, contestualmente, altre, e per primi.
Con l’astensione volontaria dal servizio, i tassisti hanno aggirato la normativa posta a tutela dei consumatori in materia di “servizi pubblici essenziali”; hanno aggirato la legge; hanno deciso di percorrere la via peggiore, e la cosa fa molta tristezza (soprattutto per effetto dei fatti accaduti nel corso della giornata di ieri a Roma).
Protestare fa parte “del gioco” democratico. E’ un momento essenziale della stessa dialettica, ma il ricorso alla violenza, però, è cosa inaccettabile, ed a tutti i livelli.
Aver visto dei politici scendere in piazza per “cavalcare la tigre” l’ho trovato a dir poco allucinante.
Oramai stiamo passando dalla destra della legalità (o sedicente tale) alla destra della pagnotta e la cosa fa ancora più tristezza della rabbia delle persone che hanno scelto la via dell’occupazione delle piazze per consumare una protesta, in parte (anche) legittima nel merito, ma inaccettabile nei modi.
Il mondo è in continua evoluzione. Le caste non possono e non devono durare in eterno, soprattutto in un mercato, come quello odierno, che propugna una “domanda” (sempre più crescente) di servizi qualitativamente sempre più a misura “dell’utente telematico”.
Il mercato “cammina”, “corre” e lo fa velocemente. Sarebbe ora che iniziassero a farlo anche coloro i quali sono troppo abituati a non vivere (anche) di sfide.
E l’invito vale anche – anzi, vale a maggior ragione – per il Legislatore e per l’Esecutivo. Certe sfide si affrontano di slanio, “di peso” e con qualità .
La liberalizzazione non è una mera “liberazione dalle regole”. Non è produrre, a causa di ritardi e distrazioni (reiterate e continuate), “un vuoto normativo”.
Essa, in ultima analisi, è “libertà “, ma nell’ambito di regole certe, però…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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