DALLA SVIZZERA AI CARAIBI IN UN BALENO: IL MINISTRO CHE RISCHIA LA GALERA
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DI ST. LUCIA CON NORMALI VOLI DI LINEA NON AVREBBE MAI POTUTO COPRIRE LA DISTANZA IN 18 ORE…. A ST. LUCIA LA DIVULGAZIONE DI DATI SULLE SOCIETA’ OFFSHORE E’ UN REATO PUNITO CON IL CARCERE… COSA AVRA’ CONVINTO FRANCIS A VIOLARE LE LEGGI?
Riproduciamo un interessante articolo del “Secolo XIX”, a firma Francesco Bonazzi, in merito alle “presunte” conferme del governo di St. Lucia sulla proprietà della casa ex An di Montecarlo
Un governo che viola il proprio codice penale e svela i nomi dei cittadini stranieri nascosti dietro lo schermo di una fiduciaria.
Un ministro capace di rimbalzare tra la Svizzera e i Caraibi con una velocità sconosciuta ai voli di linea.
Una conferenza stampa anticipata improvvisamente di qualche giorno, appena viene fuori che Fini sta a sua volta preparando un video messaggio sullo scandalo della casa di Montecarlo.
Benvenuti a St. Lucia, il paradiso offshore più pazzo del mondo.
L’unica piazza finanziaria, tra quelle presenti nella lista grigia dell’Ocse, capace di rispondere ai giornalisti stranieri addirittura prima che alle rogatorie della magistratura.
Le 18 ore più incredibili nella storia dei santuari mondiali del segreto finanziario iniziano alle 20.30 di giovedi sera.
Marco Lillo, cronista del Fatto Quotidiano, riesce a parlare al telefono con Lorenzo Rudolph Francis, ministro della Giustizia del piccolo Stato caraibico. Francis, che fino a pochi mesi fa era un avvocato di affari, racconta di essere in Svizzera.
E alla domanda se il documento che indica in Giancarlo Tulliani il vero proprietario delle due fiduciarie di St. Lucia sia vero o falso, risponde senza esitazioni: “E’ vero”.
Poi rimanda a un comunicato ufficiale nelle prossime settimane.
Ma torniamo per un attimo a St. Lucia.
Sull’ex colonia britannica vivono 160.000 persone in carne e ossa.
E una miriade di persone giuridiche estere, attirate dalla granitica riservatezza dei registri societari: nell’isoletta caraibica vanno forte i trust e le fiduciarie.
Tra Roma e Milano, tanto per andare al sodo, ci sono almeno una ventina di studi professionali perfettamente in grado di aprire delle società nelle British Virgin Islands.
A che servono? A nascondere la vera identità dei proprietari di un immobile o di un’azienda.
“In trent’anni che faccio il commercialista, non avevo mai visto, non dico un ministro, ma neanche solo un pubblico ufficiale di un centro offshore che si mette a collaborare alle indagini dei giornalisti stranieri” osserva un professionista romano con studio in Prati.
Un gestore milanese di patrimoni è più diretto: “Da domani che fanno a St. Lucia? Campano sulle noci di cocco?”.
Poi si fa più serio e ci allunga la legislazione locale a tutela della riservatezza societaria: “a St. Lucia la divulgazione di dati personali, relativi a società offshore, è un reato punibile con la multa e la reclusione”.
Insomma mister Francis per le leggi del suo Paese rischia la galera.
Non solo, ma si è distinto per tempestività e rapidità di azione: come Fini ha annunciato il suo messaggio video, ecco Francis cambiare la sua agenda, convocando una conferenza stampa su due piedi.
A questo punto, per arrivare al degno finale di questa inedita 18 ore della trasparenza finanziaria, non resta che provare a stare dietro a Super-Francis, il ministro dei Due Mondi.
Giovedi sera alle 20.30 era in Svizzera per chissà quale delicata missione privata.
Venerdi a metà giornata (ore 13 locali, ore 18 italiane) incontrava i cronisti italiani nell’ufficio del suo primo ministro.
Se avesse preso voli di linea, anche partendo alle 9 di sera da Zurigo e dormendo a Londra, non sarebbe tornato prima delle 3 del pomeriggio ora locale. Avrà preso un superjet privato.
Oppure qualcuno gli ha dato un passaggio.
Francesco Bonazzi
(da “il Secolo XIX”)
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