DALL’EUROPARLAMENTO SI’ AI RECOVERY BOND, MA QUALCUNO NON LA RACCONTA GIUSTA
LA LEGA IN EUROPA VOTA CONTRO LA MUTUALIZZAZIONE DEL DEBITO DOPO CHE IN ITALIA LA RICHIEDE OGNI GIORNO… E L’UNICA CHE PRESENTA UNA MOZIONE CONTRO IL MES E’ LA SINISTRA DEL GUE, DOVE SONO FINITI LEGA E M5S ?
“Siamo riusciti a fare del Mes uno strumento che può essere usato nella situazione della pandemia di coronavirus”, dice il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz prima di prendere parte alla riunione dell’Ecofin oggi in videoconferenza.
Scholz cita anche l’intervento della Bei, il piano Sure della Commissione europea di sostegno alla disoccupazione, ma non cita la cosiddetta ‘quarta gamba’ del pacchetto approvato la settimana scorsa dall’Eurogruppo. Vale a dire il piano europeo di ripresa, finanziato dai titoli di debito comune (recovery bond), chiesto da Italia e Francia e sostenuto dalla Spagna e altri 8-9 paesi dell’Ue.
E’ il segnale che al nord, in Germania ma anche in Olanda, il piano europeo di ripresa ancora non prende forma. Anche al consiglio dei ministri delle finanze dell’Unione, il nord tiene duro e chiede garanzie sulla durata del fondo.
In sostanza, Olanda, Danimarca, Svezia premono per fissare una data o in alternativa delle condizioni che indichino con precisione quando il ruolo del fondo dovrà considerarsi esaurito. Insomma ancora non ci siamo. Il sud contesta questa ipotesi. L’Ecofin non prende alcuna decisione. Se ne riparla al vertice dei 27 capi di Stato e di governo dell’Ue il 23 aprile prossimo, che potrebbe dare mandato alla Commissione di redigere un piano per la creazione del fondo. Sempre che gli Stati si mettano d’accordo.
E’ per dare man forte alla proposta italo-francese che Emmanuel Macron usa toni duri in un’intervista al Financial Times. Parlando del fondo comune, il capo dell’Eliseo dice: “L’Ue è al momento della verità . Se non facciamo questo oggi, io vi dico che i populisti vinceranno oggi, domani, dopodomani, in Italia, in Spagna, forse in Francia e altrove”.
Il Parlamento europeo intanto approva il paragrafo 17 della risoluzione di maggioranza sui recovery bond, titoli comuni che “escludono la mutualizzazione del debito esistente”, recita il testo, e riguardano solo “gli investimenti futuri”.
E’ la proposta del gruppo liberal-macroniano ‘Renew Europe’, approvata anche dai Popolari e i socialisti. “Dà un’indicazione chiara al prossimo Consiglio europeo che adesso dovrà impegnarsi ad attivare queste nuove risorse nel più breve tempo possibile”, dice Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe.
Questo compromesso dovrebbe dare una sorta di sostegno a Macron e Giuseppe Conte nella trattativa con gli altri leader europei la prossima settimana, anche se le risoluzioni del Parlamento non hanno potere reale sul Consiglio.
Non passa l’altra proposta, presentata dai Verdi, sulla creazione di ‘coronabond’, titoli che mutualizzerebbero “a livello Ue una quota sostanziale del debito che sarà emesso per combattere le conseguenze della crisi del Covid-19”, recita il testo.
Lo stesso gruppo di Renew vota un po’ contro, un po’ si astiene per difendere il proprio compromesso sui recovery bond, che altrimenti non sarebbero passati per l’opposizione dei Popolari, il gruppo più folto in Parlamento.
E alla luce di questa bocciatura, i 14 eurodeputati pentastellati non hanno ancora deciso come comportarsi domani al voto finale sulla risoluzione di maggioranza sostenuta da Ppe, S&d, Renew Europe, Verdi.
Nel testo, tra l’altro, è contemplato anche il ricorso al ‘contestato’ Mes che ha messo in crisi la maggioranza di governo in Italia, con il Pd a favore e il M5s contro. La risoluzione approvata però chiede che tutti i 410 miliardi a disposizione del Mes vengano messi a disposizione per la linea di credito senza condizioni in emergenza per le spese sanitarie.
All’europarlamento l’unica risoluzione che esclude il ricorso al Salva Stati è quella presentata dalla sinistra del Gue. Invece la risoluzione presentata dal gruppo sovranista di Identità e democrazia chiedeva meno poteri all’Ue di intervenire: una contraddizione per chi come la Lega chiede gli eurobond.
E naturalmente, perseverando nella contraddizione, i sovranisti hanno votato no alla mutualizzazione del debito, sia per la risoluzione approvata dalla maggioranza che per quella dei Verdi.
Soddisfatto il presidente dell’Europarlamento David Sassoli per l’approvazione della risoluzione di maggioranza in vista del Consiglio europeo della prossima settimana. “Ogni sforzo, anche quello di tenere aperto e funzionante il Parlamento, deve dimostrare che ci prendiamo cura delle persone, che vogliamo far vivere anche nell’emergenza in nostri valori, che la democrazia non si ferma”, dice.
Intanto nel pomeriggio all’Ecofin, il ministro Roberto Gualtieri ribadisce l’importanza di istituire il Recovery Fund da finanziare attraverso l’emissione di titoli comuni per assicurare una risposta comune adeguata alla crisi economica innescata dal Coronavirus e un sostegno alla ripresa, garantendo le stesse condizioni a tutti gli Stati membri. Gualtieri chiede anche tempi brevi per l’attivazione. Ma anche oggi i veti del nord non si sciolgono.
(da “Huffingtonpost”)
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