DAZI, L’UE REPLICA A TRUMP: CONTROMISURE SU 26 MILIARDI DI PRODOTTI
VON DER LEYEN: “RISPOSTA FORTE”… PRIMA COLPIRA’ BARCHE, BOURBON E MOTO, POI TESSILI E PRODOTTI AGRICOLI
Arriva la risposta della Commissione europea ai dazi Usa al 25% sulle importazioni di alluminio e acciaio, scattati nella giornata di oggi mercoledì 12 marzo.
Bruxelles ha annunciato che applicherà dazi doganali “forti ma proporzionati” su una serie di prodotti americani, a partire dal primo aprile. Nel mirino finiscono flussi commerciali per un valore di 26 miliardi di dollari, per bilanciare la portata delle tariffe Usa: l’Unione europea “si rammarica profondamente” delle misure decise dal presidente Donald Trump, afferma in una nota la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Si tratta di contromisure decise per “proteggere” le aziende, i lavoratori e i consumatori europei dall’impatto delle “ingiustificate restrizioni commerciali” decise dagli Stati Uniti d’America, che appunto sono andati a colpire – dopo il balletto di ieri con il Canada – le importazioni di acciaio, alluminio e di alcuni prodotti contenenti queste materie prime dall’Unione Europea oltre che da altri partner commerciali.
Come nota la Bloomberg, il valore nel mirino è quasi quattro volte più grande di quello interessato durante il primo mandato di Trump, quando gli Stati Uniti hanno preso di mira quasi 7 miliardi di dollari di esportazioni di metalli del blocco, citando problemi di sicurezza nazionale
La delusione di Cina e Giappone
La presidente Bce, Christine Lagarde, ammonisce sul fatto che “l’incertezza della politica commerciale è sei volte più alta rispetto al 2021”. E ricorda che gli effetti dei dazi hanno due facce in quanto “potrebbero spingere l’inflazione verso l’alto, ma i dazi statunitensi potrebbero anche ridurre la domanda di esportazioni dell’Ue e reindirizzare l’eccesso di capacità produttiva dalla Cina verso l’Europa, facendo diminuire l’inflazione”.
Ma le reazioni non si limitano all’Eruopa ovviamente. La Cina assicura che “prenderà tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi e diritti legttimi”. La portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, ammonisce: “Se gli Usa insistono nel voler sopprimere la Cina, allora dovremo rispondere in modo risoluto”. Il Giappone ritiene “deplorevole” non essere stato esentato dai nuovi dazi, dichiara invece il portavoce del governo nipponico, Yoshimasa Hayashi, avvertendo che queste barriere commerciali “rischiano di avere un impatto considerevole sulle relazioni economiche tra il Giappone e gli Stati Uniti”.
Il Regno Unito fa invece sapere che non intende mettere in atto contromisure immediate: “Ci stiamo concentrando su un approccio pragmatico e stiamo rapidamente negoziando”, ha dichiarato in un comunicato il segretario di Stato britannico per il Commercio, Jonathan Reynolds, definendo “deludente” l’applicazione di queste nuove tasse.
Sei miliardi di tariffe extra
Tornando all’Europa, nella comunicazione di Bruxelles odierna si legge che “le tariffe statunitensi incideranno su un totale di 26 miliardi di euro di esportazioni dell’Ue, pari a circa il 5% del totale delle esportazioni” e che “sulla base degli attuali flussi di importazione, gli importatori statunitensi dovranno pagare fino a 6 miliardi di euro di tariffe aggiuntive”. Il vicepresidente della Commissione europea, responsabile della strategia industriale, Stephane Sejournè ha spiegato: “Si terranno discussioni con gli Stati membri per determinare i parametri di tutti i settori che saranno colpiti, ma saranno colpiti più o meno allo stesso livello delle tariffe imposte dagli americani. Riteniamo di avere la capacità e la legittimità di reagire a queste tariffe, che sono ingiustificabili”. In risposta, dunque, l’Ue colpirà i prodotti statunitensi in acciaio e alluminio, nonché i prodotti tessili, i prodotti agricoli e gli elettrodomestici.
La risposa Ue in due fasi
In primo luogo, la Commissione lascerà scadere dal primo aprile la sospensione delle contromisure che erano state lanciate nel 2018 e nel 2020, in occasione della prima guerra commerciale con Trump. Per questa fase, le tariffe “saranno applicate a prodotti che vanno dalle barche al bourbon alle moto”, spiega Bruxelles. Così si prende di mira una gamma di prodotti statunitensi che rispondono alle tariffe su acciaio e alluminio Ue che impattano su 8 miliardi di euro di export.
In una seconda fase, in risposta ai nuovi dazi statunitensi che interessano oltre 18 miliardi di euro di esportazioni Ue, la Commissione sta proponendo un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi. Entreranno in vigore entro metà aprile, dopo la consultazione degli Stati membri e delle parti interessate.
La proposta della Commissione è di mirare a prodotti industriali che comprendono, tra l’altro, prodotti in acciaio e alluminio, prodotti tessili, articoli in pelle, elettrodomestici, utensili per la casa, plastica, prodotti in legno. E poi prodotti agricoli come pollame, carne bovina, alcuni frutti di mare, frutta a guscio, uova, latticini, zucchero e ortaggi. E così raggiungere la somma di 26 miliardi. Per il ministro dell’Industria francese Marc Ferracci “Dobbiamo prima di tutto reagire e stabilire una posizione di forza e poi, ovviamente, avviare una trattativa per cercare di trovare vie d’uscita”
Il Regno Unito guadagna tempo. La Cina risponde
Ma i dazi sull’acciaio degli Usa hanno generato risposte da tutti i principali partner commerciali La Cina “prenderà tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi e diritti legttimi” in risposta all’entrata in vigore deidazi su acciaio e alluminio al 25% voluti da Donald Trump. “Se gli Usa insistono nel voler sopprimere la Cina, allora dovremo rispondere in modo risoluto”, ha ammonito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano. Il Giappone giudica «deplorevole» non essere stato esentato dai nuovi dazi del 25% sull’acciaio e la ritiene una scelta che “avrà impatto sulle future relazioni” . Fa per ora eccezione il Londra. Il Regno Unito non lancerà contromisure immediate cercando un accordo commerciale più ampio con gli Stati Uniti. Lo ha annunciato il segretario britannico per il Commercio, Jonathan Reynolds, spiegando che continuerà “a impegnarsi strettamente e produttivamente con gli Stati Uniti per far valere gli interessi commerciali del Regno Unito”.
(da agenzie)
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