DECRETO FLUSSI MIGRATORI: IL CSM CRITICA IL PROVVEDIMENTO. E STRONCA LA COSIDDETTA “NORMA MUSK”, CHE TOGLIE LA COMPETENZA DELLA CONVALIDA DEL TRATTENIMENTO DEI MIGRANTI ALLE SEZIONI SPECIALIZZATE DEI TRIBUNALI PER AFFIDARLA ALLE CORTI D’APPELLO
SECONDO I MAGISTRATI, QUESTA MISURA ALLUNGHERÀ I TEMPI, RISCHIANDO DI FAR MANCARE GLI OBIETTIVI FISSATI DAL PNRR … ANCHE LA CEI ATTACCA: “UN GRAVE PASSO INDIETRO DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA”
Il decreto sui flussi migratori riceve il via libera del Senato con 99 sì, 65 no, 1 astenuto. E diventa legge. Ma subito riceve una bocciatura: quella del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura che, con un parere non vincolante, stronca la cosiddetta ‘norma Musk’. Cioè la parte del provvedimento che toglie la competenza della convalida del trattenimento dei migranti alle sezioni specializzate dei Tribunali per affidarla alle Corti d’Appello.
Secondo il Csm, infatti, con questa misura si allungherebbero i tempi, rischiando di mancare gli obiettivi fissati dal Pnrr. Mentre procedure complesse potrebbero essere seguite e valutate da magistrati “privi delle competenze necessarie”. La decisione di introdurre nel decreto tale norma era stata presa in risposta alla mancata convalida da parte del Tribunale di Roma del trattenimento dei migranti che si volevano portare in Albania per incompatibilità con la normativa europea.
La lista dei Paesi cosiddetti ‘sicuri’ per il rimpatrio non coincide, infatti, con quella che vorrebbe il governo Meloni e che è stata inserita anche nel decreto flussi. Nel testo si ritengono ‘sicuri’ Egitto, Bangladesh e Marocco. Che invece per l’Europa non lo sono. Dopo la decisione del Tribunale di Roma dello scorso 18 ottobre, il miliardario americano Elon Musk scrisse sui social ‘Via quei giudici!’.
Da qui la scelta di battezzare come ‘norma Musk’ il cambio di competenze dalle sezioni specializzate dei Tribunali alle Corti d’Appello. E sempre su questa norma (che era oggetto di un decreto ad hoc poi confluito nel dl Flussi) la Cassazione, che avrebbe dovuto decidere in queste ore sul ricorso presentato dal governo contro la non convalida del Tribunale di Roma, ha rinviato la decisione. Forse in attesa di una pronuncia della Corte di Giustizia Ue che però non si prevede prima di aprile. Contro il decreto, che prevede, tra l’altro, anche la secretazione dei contratti pubblici relativi a fornitura di mezzi e materiali per il controllo delle frontiere e delle attività di soccorso in mare, si scaglia l’opposizione.
Il fondatore di IV, Matteo Renzi, accusa la maggioranza di “narrazione propagandistica”. Mentre il suo capogruppo Enrico Borghi polemizza, creando un certo scompiglio in Aula, con la sottosegretaria Wanda Ferro. Quest’ultima, nel suo intervento definito da Borghi “ciclostile” di quello pronunciato alla Camera, “citava e rispondeva ancora a quanto detto dai deputati anziché ai senatori” come se “il Senato non esistesse”.
E Wanda Ferro si difende, via comunicato, osservando che le questioni sollevate dalle opposizioni, prima alla Camera e poi a Palazzo Madama, “erano le medesime”. Di “fallimento del modello Albania” parlano tutti gli esponenti M5S da Pietro Lorefice ad Ettore Licheri, che rimarcano l’esiguità dei numeri dei migranti traghettati dall’Italia all’Albania: “19, a fronte di 8 mila sbarchi nel solo mese di novembre 2024”.
Mentre il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro ricorda come il governo Meloni sia intervenuto ben “17 volte in 2 anni sul tema migranti. Una vera ossessione e un triste record”. Punta il dito contro il dl Flussi e la “destra illiberale” anche il capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali, Andrea Giorgis, che comunque si dice “aperto al confronto” sulla questione qualora il governo decidesse di andare al di là della propaganda per affrontare il tema migranti “nel rispetto dei principi di uguaglianza” e del diritto Ue.
Toni e numeri diversi arrivano dalla maggioranza. Con il capogruppo FI Maurizio Gasparri che assicura come gli sbarchi siano “diminuiti del 60%” da quando c’è “il governo Meloni”. Con Paolo Tosato (Lega) che rivendica il 15% in più dei rimpatri”. E con il presidente della Commissione Affari Costituzionali Alberto Balboni (FDI) che parla di “100mila irregolari in meno in 2 anni”, attaccando le Ong “che hanno trasformato il salvataggio in mare in un lavoro ben retribuito”.
E proprio le Ong si affidano a una nota congiunta per dire che il “vero obiettivo” del dl Flussi, che ha un effetto punitivo nei loro confronti, è quello di “criminalizzare il soccorso in mare”.
(da agenzie)
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