DECRETO RAVE, FORZA ITALIA PUNTA I PIEDI E VUOLE CAMBIARLO
FDI S’IMPUNTA E DICE NO, LA LEGA MEDIA… FORZA ITALIA: “ELIMINARE NORME LIBERTICIDE DA STATO DI POLIZIA”
Doveva essere il primo fiore all’occhiello del nuovo governo. La premier Meloni, nel presentarlo a palazzo Chigi, annunciò che “lo Stato non si fa mettere i piedi in testa”, e parlava dei boss all’ergastolo e di chi prendeva parte ai rave party.
Non fu da meno Salvini con il suo “indietro non si torna, l’illegalità non sarà più tollerata”. E toccò a Matteo Piantedosi, il ministro dell’Interno, quattro giorni dopo, ammorbidire il tiro e annunciare che “in sede parlamentare” avrebbe “appoggiato qualsiasi modifica indirizzata a meglio precisare, qualora lo si ritenga necessario, i confini della nuova fattispecie penale”.
“Meglio precisare, se necessario”. Peccato che adesso la patata bollente sia finita nelle mani della commissione Giustizia del Senato e della sua neo presidente, l’avvocato Giulia Bongiorno. E Forza Italia, con Pierantonio Zanettin, ha annunciato con estrema chiarezza che non si tratta certo di ritocchi, né tantomeno di “precisazioni”, ma di un intervento drastico per cambiare un testo che ai berlusconiani non piace affatto e che sono ben decisi a non votare.
E passino le bocciature amplissime registrate in due giorni di audizioni. Dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Gianni Melillo – “Il decreto è scritto male” – al presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia – “Norma troppo vaga che rischia di non raggiungere il fine” – al giurista Vittorio Manes – “è una norma che di fatto non serve” – per giungere al presidente delle Camere penali Gian Domenico Caiazza – “il testo parla di tutto fuorché dei rave party”.
Ma adesso, a presentare un bell’elenco di modifiche è Zanettin, avvocato, ex consigliere del Csm, e già deputato prima e dopo la sua esperienza a palazzo dei Marescialli. Con parole pronunciate davanti ai colleghi della commissione Giustizia e che suonano durissime: “Occorrerà modificare la norma di cui al nuovo articolo 434-bis del codice penale per evitare di essere accusati dell’introduzione di norme liberticide, da Stato di polizia”. Non lo sta dicendo un esponete di M5S, ma di Forza Italia.
E le richieste di Zanettin sono tombali rispetto al testo licenziato dal consiglio dei ministri. Eccole. Innanzitutto il nuovo articolo 434-bis del codice penale, nato dopo un rave party a Modena, va tolto dal codice antimafia. E poi va eliminata l’estensione ai reati contro la pubblica amministrazione. E ancora bisogna ridurre la pena, se a palazzo Chigi hanno messo l’asticella tra 3 e 6 anni, lui vuole abbassarla sotto i 4 anni. Il che significa che non si potranno più fare le intercettazioni, possibili solo per i reati puniti fino a 5 anni.
Ma non basta. Bisogna specificare, parlando di raduni, che ci si riferisce a quelli “musicali”. Così finisce l’equivoco che in realtà il ministero dell’Interno voleva una norma per mettere il naso in tutte le manifestazioni. E con tanto di intercettazioni. Invece niente da fare. Forza Italia pone il verto. E per essere ancora più chiari ecco la necessità di parlare esplicitamente di spaccio di droga.
Che succede a questo punto? La maggioranza è in panne, perché Fratelli d’Italia, con il sottosegretario alla Giustizia, nonché responsabile Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, vorrebbe solo limature minime. La Lega si attesta su una possibile mediazione. E la palla passa nelle mani della presidente Bongiorno, mentre slitta la settimana in cui il decreto dovrebbe approvare in aula. Si parla del 12 dicembre anziché dell’inizio del mese. Tant’è che anche il termine per gli emendamenti, fissato per lunedì 28, è destinato a slittare in avanti.
(da agenzie)
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