DEMOCRAZIA E CONTROLLO DELL’INFORMAZIONE
I GIORNALI ORMAI SVOLGONO UN RUOLO DI NICCHIA NELLA FORMAZIONE DELL’OPINIONE… IL 69,3% DEGLI ITALIANI SCEGLIE PER CHI VOTARE GUARDANDO I TG ( IL 78,7% DEI PENSIONATI, IL 74,1% DELLE CASALINGHE)… E I TG SPESSO OMETTONO, AMPLIFICANO, CENSURANO, A SECONDA DI CHI COMANDA E DI CHI LI CONTROLLA
La libertà di stampa dovrebbe essere la base di qualsiasi democrazia, garantendo al cittadino una pluralità di opinioni e interpretazioni dei fatti, su cui formarsi una propria libera idea.
Partiamo da un concetto comune a tutti, per verificare se in Italia esiste e in che misura, se ha ragione la sinistra a lamentarsi della riduzione degli spazi di libera espressione a scapito dell’opposizione, o se dice il vero Berlusconi quando sostiene che da noi c’è più libertà di stampa che in qualsiasi altro Paese.
La nostra opinione è che al giorno d’oggi solo internet garantisce un vero pluralismo delle informazioni: navigando in libertà puoi conoscere le opinioni più diverse, hanno voce finalmente anche le minoranze, il cittadino può interagire, dissentire o approvare.
E avere a disposizione un ventaglio di opzioni interpretative.
In prospettiva, se non saranno operate censure e interventi che ne limiteranno la diffusione ( peraltro in essere), la rete diventerà la fonte di approfondimento delle generazioni che verranno.
Ma se guardiamo al presente è ancora una nicchia di elite, inutile negarlo, così come lo stanno diventando i quotidiani, la maggior parte dei quali, essendo schierati, costituiscono solo un referente politico per il lettore che già la pensa in un certo modo.
Il vero “quinto potere” in Italia sono le televisioni e i Tg di informazione. Meno le trasmissioni di approfondimento che forse orientano in minor misura perchè già targate politicamente.
Uno studio del Censis ha reso noto che il 69,3% degli italiani si è informato, in occasione delle scorse elezioni europee, e ha scelto per chi votare attraverso le notizie e i commenti dei vari telegiornali.
I Tg orientano il voto di almeno 7 italiani su 10, con punte del 76% tra i meno istruiti, del 78,7% tra i pensionati e del 74,1% delle casalinghe.
Il cittadino ha la percezione di cosa accade nel mondo attraverso il filtro dello schermo che può trasmettere e radicare i sentimenti più opposti.
Presentata in un certo modo piuttosto che in un altro, la stessa notizia può indurre a ottimismo o sfiducia.
E il ruolo dei partiti e del potere economico che essi rappresentano in parte ha occupato questo spazio di libertà , qualsiasi sia il colore del governo in carica.
Ai tempi di Prodi, i Tg della Rai elargivano ottimismo a buon mercato, ma almeno qualche voce diversa si aveva in quelli targati Mediaset.
Ora, lo diciamo a chiare lettere, la situazione è ancor peggiorata, perchè, Tg3 a parte, tutto il resto è minestra edulcorata.
E per chi a destra non ci sta per interesse, ma cercando di usare il cervello come noi, riteniamo che sia indecente arrivare alla manipolazione dell’informazione.
Se la fa la sinistra non la giustifichiamo, ma la combattiamo. Se lo fanno nel centrodestra ci fa ancora più schifo, tanto per essere chiari.
In attesa che anche a sinistra comincino a manifestarsi posizione analoghe alla nostra, cerchiamo di spiegarci coi fatti.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Pavia, negli ultimi 6 mesi del governo Prodi, i fatti criminosi riportati dai TG (Rai + Mediaset) sono stati 3.500, negli ultimi 6 mesi del governo Berlusconi appena 2.000.
Il Tg5 è passato da 900 ( con Prodi al governo) a 400 cronache criminali ( con Berlusconi), il Tg1 da 600 a 300.
In realtà non c’è stato un calo dei reati, basta non “farli passare” sui TG e la gente ha la percezione di un calo degli stessi.
L’importante è “comunicare” che le cose sono cambiate, anche se non risponde al vero.
Un altro esempio di manipolazione è il terremoto in Abruzzo: siamo l’unico sito di destra in Italia che all’argomento ha dedicato numerosi articoli dettagliati e “scomodi”, proprio perche diciamo la verità .
E’stata data un’immagine mediatica vergognosa dei “miracoli” compiuti dal Governo, quando la ricostruzione è a zero, le promesse sulle case prefabbricate in ritardo e inadeguate al numero degli sfollati, le scelte operate sulle stesse, invece che sulle casette di legno, un errore enorme.
E qualcuno ci viene a parlare di “miracolo”, che “mai al mondo” si è dato un tetto cosi rapidamente ai terremotati, tra flute di champagne, phon in camera, lenzuoli firmati. Manca la escort fuori dalla porta e siamo a posto.
Ebbene sono palle.
Dati alla mano, se si stila una classifica dei tempi di assegnazione dei moduli abitativi provvisori nei precedenti casi di terremoto, la classifica vede in testa San Giuliano di Puglia ( 82 giorni dal sisma), poi l’Umbria ( 98 giorni dal sisma), persino l’Irpinia ( 105 giorni) e al quarto posto l’Abruzzo con Onna in 116 giorni.
Eppure in Italia nessun Tg ha detto questa semplice verità documentata: bastava informarsi presso la Protezione civile. Carta canta.
Persino la sinistra si è rincoglionita da tempo e non ha mai saputo rispondere a tono a certe boutade mediatiche.
Però gli Italiani ci credono perchè qualcuno ha interesse a farglielo credere.
E i meriti dei precedenti non vanno a quei governi, ma alla Protezione civile che opera sotto qualsiasi governo, di qualsiasi colore.
Ecco perchè controllare i Tg crea consenso, come nel caso del pacco sicurezza: fondato sul nulla, ma “comunicato” come un giro di vite, fa contenti i creduloni.
Ma nessuno che dice quanti posti si sta prendendo la Lega nel consiglio di amministrazione della CariVerona, ad es., per indirizzare e pilotare finanziamenti alle locali clientele.
Ecco perchè sarebbe importante una informazione libera, vera, sincera che non facesse sconti a nessuno.
Ecco perchè non ci piacciono censure e veri.
Ce ne fossero di “Anno Zero” e “Report”, o un domani se governasse la sinistra ce ne fossero di trasmissioni simili orientati a destra che facessero controinformazione.
Che paura si deve avere del dissenso e delle critiche se uno è convinto delle proprie idee?
E a quei giovani dei centri sociali che a Napoli hanno cercato di assaltare un centro occupato dai ragazzi di destra di CasaPound diciamo che non avete capito un cazzo: gli spazi di libertà si tutelano difendendo le proprie idee, non negando ad altri la possibilità di esprimerle.
La libertà è rispetto degli avversari e noi la pretendiamo da tutti, Berlusconi compreso.
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