DEMOLITI GLI STEREOTIPI SUGLI ITALIANI: ALTRO CHE VITTIMISTI E MAMMONI, I NUOVI EROI DELLO SPORT SONO LE AVANGUARDIE D’ITALIA
IL NUMERO UNO DEL MONDO È SINNER UNO SPILUNGONE ROSSO CHE PARLA BENE TEDESCO ED È PIÙ COMPASSATO DI UN LORD INGLESE, LA FINALISTA DEL SINGOLARE FEMMINILE PAOLINI HA BABBO TOSCANO, MAMMA POLACCA E NONNO GHANESE E MUSETTI È UN PAPA’ DI VENTIDUE ANNI CHE ALTERNA IL BIBERON ALLA RACCHETTA
Non ci stanno a capire più niente. Gli inglesi, dico, e non soltanto loro. Sui prati di Wimbledon sfila un’Italia che sembra fatta apposta per confondere le idee a chi è abituato a orientarsi con la bussola degli stereotipi. Dov’è finito l’italiano mediterraneo, indisciplinato, vittimista e mammone?
Il numero uno del mondo è uno spilungone rosso che parla bene tedesco ed è più compassato di un lord inglese, la finalista del singolare femminile una combattente solare con babbo toscano, mamma polacca e nonno ghanese, e il semifinalista di quello maschile un ragazzo-padre di ventidue anni che alterna il biberon alla racchetta, da lui impugnata ancora come un pennello e non come una clava.
Sinner, Paolini, Musetti: ma che Italia è?
Inedita nelle facce e nei comportamenti, oltre che nei risultati.
La realtà, adesso, è quella che va in scena a Wimbledon e che tra meno di un mese sarà replicata alle Olimpiadi.
Soltanto lì, però. I nuovi eroi dello sport sono le avanguardie di un’Italia solida e aperta che purtroppo non esiste ancora, ma almeno per quest’estate cercheremo di farcele bastare.
(da Il Corriere della Sera)
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