DI MAIO CEDE PURE SUL REDDITO DI CITTADINANZA: I FONDI SCENDONO DA 9 A 6,1 MILIARDI (PER 5 MILIONI DI PERSONE), PARI A 133 EURO AL MESE A PERSONA
PER GIUSTIFICARSI SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI: “PARTENDO AD APRILE, DURA APPENA 9 MESI, POI NON TUTTI GLI AVENTI DIRITTO LO CHIEDERANNO, QUINDI BASTANO 6 MILIARDI”… DOMANDA SPONTANEA: SE FOSSE VERO CHE SONO SUFFICIENTI (E NON E’ VERO), ALLORA PERCHE’ NE VOLEVA STANZIARE NOVE?
Nessun taglio alle risorse per il reddito di cittadinanza, continuano disperatamente a dire fonti qualificate di palazzo Chigi – riportate dall’agenzia di stampa Agi – a proposito degli stanziamenti previsti dal governo per la misura ‘bandiera’ dei 5 stelle. Anche se in realtà si è passati da 9 miliardi di euro a 6,1 miliardi.
“Nelle previsioni iniziali abbiamo stimato che, nell’arco di 12 mesi per ognuno dei prossimi tre anni, i costi del reddito di cittadinanza sarebbero stati i seguenti: 2019: 9 miliardi, 2020: 9 miliardi, 2021: 9 miliardi”.
Quindi, da Chigi ribadiscono che la “platea di coloro che hanno diritto al reddito di cittadinanza è di oltre 5 milioni e la misura funzionerà ad integrazione del reddito familiare
“Le modifiche attuali – spiegano ancora le stesse fonti di governo – sono dovute a due ragioni. La prima è una valutazione tecnico-statistica. Storicamente, le misure di sostegno sociale non sono richieste da tutti coloro che fanno parte della platea degli aventi diritto: sulla base dell’esperienza recente, la percentuale di chi fa richiesta non è stata superiore all’80%. Ad esempio, le domande per il Rei sono state presentate da circa il 50% di chi ne aveva diritto. Rispetto alla stima iniziale dei costi presentata a settembre, che si basava sull’ipotesi che tutti gli aventi diritto al reddito di cittadinanza ne facciano richiesta, le nostre nuove relazioni tecniche sono comunque molto prudenti perchè si basano sull’ipotesi che sia il 90% di chi ha diritto a fare richiesta. Si tratta ovviamente di una previsione, perchè il diritto resta per tutti coloro che rispettano i parametri stabiliti, ma consente di stimare con più precisione lo stanziamento veramente necessario”.
E poi, proseguono le stesse fonti governative: “Il secondo motivo per cui le nostre stime di costi cambiano è che nel 2019 non serviranno più 9 miliardi, perchè la misura partirà a fine marzo e dovrà essere finanziata solo per nove mesi. Quindi, se dividiamo i 9 miliardi per 12 mesi e moltiplichiamo per il costo mensile per 9 mesi, si ottengono 6.75 miliardi all’anno. In base all’aggiustamento tecnico-statistico, il 90% di 6.75 miliardi fa 6.1 miliardi. Sommando a questa cifra 1 miliardo necessario per i centri per l’impiego otteniamo 7.1 miliardi, il costo definitivo del reddito di cittadinanza per il 2019” viene calcolato.
Riepilogando, il ragionamento che si fa a palazzo Chigi è questo: “9 miliardi diviso 12 per 9 mesi = 6.75 miliardi – 10% = 6.1 miliardi. Quindi nel 2019 abbiamo 6.1 miliardi + 1 miliardo centri per l’impiego = 7.1 miliardi.
Nel 2020 9 miliardi – 10% di 9 miliardi = 8.1 miliardi. Nel 2021 9 miliardi – 10% di 9 miliardi = 8.1 miliardi”.
Prima obiezione: se fosse vero che bastano 6 miliardi (il che non è vero) perchè fino a ieri Di Maio sosteneva che erano necessari 9 miliardi?
Seconda obiezione: 6 miliardi diviso 5 milioni di aventi diritto teorici fa 1200 euro a testa in nove mesi, ovvero 133 euro a testa, non 780 euro.
Vogliamo continuare a prendere per il culo il prossimo?
(da agenzie)
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