DIRIGENTI FDI E PARENTI, MELONI VUOLE SOLTANTO FEDELISSIMI NELLE LISTE PER LE EUROPEE
QUESTA HA PAURA PERSINO DELLA SUA OMBRA, NO AGLI ESTERNI… IN BILICO RACHELE, NIPOTE DEL DUCE
La linea l’ha dettata la leader Giorgia Meloni: per le Europee le liste di Fratelli d’Italia saranno composte da interni al partito. Da pezzi di classe dirigente che fino a oggi hanno portato molta acqua al mulino della Fiamma. La premier non vuole esterni, al momento: «Non siamo come il Pd», ha ribadito nelle prime riunioni interne vista voto per l’Europarlamento.
E quindi niente di quelle che lei chiama «figurine». Cosi l’unico colpo di scena, si fa per dire, sarà l’annuncio della candidatura della stessa Meloni, alla convention programmatica nella Pescara di Marsilio, dal 26 al 28 aprile. In lizza ci saranno tanti volti noti del partito: tutti gli uscenti all’europarlamento, escluso Raffaele Stancanelli, ormai fuori squadra. Ma ci sarà Vincenzo Sofo (sposato con la nipote di Marine Le Pen) che dalla Lega è passato a FdI. E poi possibilmente volti fedeli e parenti di fedelissimi. Nessun ministro, come si paventava, anche se fino a qualche giorno fa circolavano ancora i nomi degli unici due componenti del governo di FdI non deputati: Gennaro Sangiuliano e Andrea Abodi.
Le certezze non mancano, comunque. Sul fronte parentele — d’altronde la premier al governo ha portato il cognato mentre la sorella guida il partito — nella circoscrizione Nord-Est saranno candidati il nipote del ministro Guido Crosetto, Giovanni, attualmente consigliere comunale a Torino e l’ex senatore azzurro ora uomo forte del partito in Lombardia Mario Mantovani (la figlia Lucrezia è deputata da due legislature).
In questa circoscrizione ci saranno anche Stefano Balleari, capogruppo di FdI nel consiglio regionale ligure e gli uscenti Pietro Fiocchi e Carlo Fidanza. Nel Nord-Est ha annunciato la sua candidatura il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, fratello del ministro dei Rapporti con il parlamento Luca.
Possibile anche la candidatura dell’assessora di FdI in Veneto Elena Donazzan, di Stefano Cavedagna, capogruppo di FdI in comune a Bologna e fedelissimo del sottosegretario Galeazzo Bignami.
In Emilia potrebbero registrarsi le poche aperture all’esterno: quella di Piergiacomo Sibiano di area Comunione e liberazione e Guglielmo Garagnani, presidente uscente di Confagricoltura.
Nell’Itala Centrale, nell’eventualità (remota) che non dovesse candidarsi la premier, circola sempre il nome della sorella Arianna, che al congresso ha escluso questa ipotesi aggiungendo però di «essere un soldato» a disposizione delle scelte del partito. Meloni premier punta molto sull’uscente Nicola Procaccini.
Il caso Rachele Mussolini
C’è poi il caso di Rachele Mussolini. Sorella di Alessandra, che si ricandiderà con Forza Italia, alle ultime Comunali di Roma nel 2021 è stata la consigliera più votata della Capitale: un bottino di oltre 6.500 voti personali, più di tutti gli altri Fratelli in lista (e dei candidati degli altri partiti). Lei si dice «a disposizione del partito per le Europee, se mi proponessero di correre — dice a Repubblica — anche perché tanti militanti me lo chiedono e sono al secondo mandato in Campidoglio. E so che in queste elezioni il partito valorizzerà i territori. Credo di avere tutte le carte in regola». Il problema però, secondo alcuni voci inconfessate dentro FdI, sarebbe proprio il cognome: se Meloni a Bruxelles vuole giocare da moderata, candidare la nipote del Duce potrebbe essere un problema. Anche se nel caso specifico, Rachele Mussolini ha posizioni tutt’altro che da destra retriva: «Sono a favore dei diritti civili, a discutere di fine vita». E aggiunge: «Auspico che non sia un ostacolo il mio cognome, proprio dentro FdI». Messaggio chiaro.
Al Sud, insieme agli europarlamentari uscenti Chiara Gemma e Denis Nesci, si fanno i nomi del campano Alberico Gambino e del consigliere regionale pugliese Michele Picaro.
Nelle Isole, oltre all’uscente Giuseppe Milazzo, il nome sul quale punta Meloni al momento è quello del vicecapogruppo alla Camera Manlio Messina, che ha dato la disponibilità. Una candidatura potrebbe essere anche quella dell’ex deputato Basilio Catanoso.
In Sardegna il nome sul tavolo è quello di Sasso Deidda, presidente della commissione Trasporti alla Camera. Sul fronte donne, in pole l’assessora regionale Elvira Amata e la deputata regionale Giusi Savarino. Insomma, tutti dirigenti locali del partito.
A Bruxelles Meloni vuole una truppa fedele: senza troppi voli pindarici e ambizioni personali.
(da repubblica.it)
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