DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: CALABRIA, CAMPANIA E SICILIA TRA LE DIECI PEGGIORI REGIONI EUROPEE
I DATI DI EUROSTAT CERTIFICANO LE DEBOLEZZE DEL SUD… E LA MEDIA EUROPEA RESTA LONTANA
Cominciamo con una magra consolazione.
La Calabria abbandona il podio, tutt’altro che prestigioso, delle regioni europee con il maggior tasso di disoccupazione giovanile e si colloca al quinto posto.
Catanzaro, a livello europeo, si mette dietro solo quattro aree. Il campanello d’allarme che segnala una delle maggiori debolezze del tessuto economico italiano, la disoccupazione giovanile (che comprende i giovani dai 15 ai 24 anni), squilla per altre due regioni meridionali. La Campania, settima, e la Sicilia, decima.
I NUMERI ITALIANI
A mettere nero su bianco i dati occupazionali delle singole regioni del Continente è Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europa. Guardando il bollettino che rende noti i tassi di disoccupazione del 2017 è palese come il basso livello occupazionale tra i giovani rappresenti un grande problema nel Sud della penisola.
La Calabria, come detto, registra un tasso di disoccupazione giovanile molto alto, pari al 55,6%, in calo in ogni caso rispetto al 2016, quando la percentuale raggiungeva il 58,7%.
A ruota la Campania, con un tasso che nel 2017 raggiunge il 54,7%, in aumento rispetto all’anno precedente, quando il dato corrispondeva al 49,9%.
Decima tra le regioni europee e terza tra quelle italiane è la Sicilia con una parcentuale pari al 52,9%, in calo rispetto al 57,2 % dell’anno precedente. In generale il dato complessivo italiano mostra un miglioramento tra il 2016, quando la media nazionale raggiungeva il 37,8%, e il 2017, che si chiude con un livello di disoccupazione giovanile pari al 34,7%.
Scendendo nello specifico è possibile osservare come l’area italiana agli antipodi rispetto alla Calabria sia la Provincia autonoma di Bolzano, che registra un livello pari al 10,2%, in aumento in ogni caso rispetto al 2016, quando si fermava al 8,8%. Il divario netto tra Nord e Sud diventa evidente dividendo la penisola in 5 grandi macroaree.
Il Nord Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia) fa segnare un livello di disoccupazione giovanile pari al 26,7% (dal 32,1% del 2016.
Il Nord Est (Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna) fa segnare un tasso pari al 20,6%, in aumento di due decimi rispetto al 20,4% dell’anno precedente.
Il Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) raggiunge una percentuale del 31,1%, decisamente in discesa rispetto al 37,1% del 2016. Il Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) raggiunge un livello decisamente allarmante con un tasso medio del 51,6%, un dato migliorato dalle performance di Basilicata e Abruzzo, entrambe sotto il 40%, ma in aumento rispetto al 2016, chiuso con un livello pari al 49,2%.
Chiudiamo con le isole, con la Sardegna fa meglio della Sicilia con una media pari al 39,6%, in discesa verticale rispetto al dato del 2016, un poco lusinghiero 56,3%.
IN EUROPA
Peggio della Calabria fanno solo l’exclave spagnola in Marocco Melilla (62,7%), le isole greche del Voreio Aigaio (58,2%), la regione sempre greca dell’Epiro (58%) e il territorio francese d’oltremare Mayotte (57,7%).
Completano la graduatoria delle peggiori regioni europee per occupazione giovanile, oltre a Campania (settima) e Sicilia (decima), la regione ellenica Dytiki Makedoni (55%), la Ciudad Autonoma de Ceuta, in Spagna, con il 54,4%, e un altro territorio d’oltremare francese, Guadalope, con il 53,3%
Le regioni più virtuose in Europa sono invece quelle di Praga (Repubblica Ceca) e di Oberbayern (Germania), entrambe con l’invidiabile media del 3,8%. A seguire altre due regioni tedesche, quella di Weser-Ems e quella di Stoccarda, rispettivamente con il 4,6 e il 4,7%.
CONFRONTO TRA PAESI
La media della disoccupazione giovanile tra gli stati dell’Unione europea nel 2017 è pari al 16,8%, in discesa rispetto al 18,7% del 2016. Tra i vari Paesi ci sono però ancora distanze enormi.
Il dato migliore è quello della Germania, che con il suo 6,8% si dimostra lo stato dell’Unione più adatto al lavoro giovanile. Dietro alla locomotiva tedesca si posizionano la Repubblica Ceca, con un tasso del 7,9%, e i Paesi Bassi, con l’8,9%. All’estremo opposto troviamo invece la Grecia, con un livello di disoccupazione giovanile pari al 43,6%, in discesa rispetto al 47,3% del 2016, la Spagna, con un 38,6% che migliora il dato del 2016 del 44,4%, e appunto, l’Italia, al 34,7%.
(da “La Repubblica”)
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