DOPO LA CONVENTION DI FUTURO E LIBERTA’ A PIETRASANTA
LE RIFLESSIONI DI FLAVIA PERINA: DIECI MOTIVI PER ESSERE FELICI
1- Fini ha chiaramente ribadito la volontà di andare oltre gli schemi del partitino e di aprire le porte alle energie e alla voglia di politica degli italiani.
E gli applausi hanno chiaramente dimostrato l’apprezzamento dei quadri e della base per il passaggio topico del suo intervento finale: «Cercate di far rimanere Fli così come è nato. Per favore, non chiamatelo partito: certo, serve l’organizzazione, ma troppe volte i partiti finiscono per essere nomenklatura.
Lo spirito deve essere quello di un grande movimento, che cerchi di essere futurismo dei tempi moderni».
Non quindi una corsa alla percentuali, «chi se ne importa», serve tornare a essere «sale e pepe nella minestra, non contano cinque o sei deputati in più».
2- Il dibattito ha riservato delusioni a molti: la scaletta ha privilegiato i parlamentari, e qualcuno si è preso davvero troppo tempo.
Però, ci sono stati momenti di qualità e suggestioni positive: l’idea lanciata da Lanna di una Costituente repubblicana, ad esempio, in cui portare le migliori energie del Paese per costruire la Terza Repubblica.
3- C’era quindi non solo un Presidente in grande spolvero ma una platea pronta ad accogliere positivamente ogni passo avanti, fuori dai piccoli stagni in cui tante volte sembriamo impantanati.
4- Il teatro di Pietrasanta, alla fine, era la location giusta: popolare e fuori dagli schemi della politica patinata.Se ci fosse stato anche un wireless decente e un po’ più di tecnologia per smistare rapidamente gli interventi in rete sarebbe stato perfetto.
5- Il gruppo romano ha riservato le migliori sorprese. Eravamo i più numerosi, e anche i più attenti. I più organizzati e quelli che sono riusciti a passare una bellissima serata insieme. Proprio grazie a quell’atmosfera speciale alla Bottega dei Piastroni, è nato l’intervento strano mio e di Fabio Granata.
Sentivamo di dover dare qualcosa di più del solito comizio a delle persone così generose, e convinte, e pronte a spendersi per un’idea.
6- La chiara direzione impressa da Fini alla nostra esperienza politica mette all’angolo tutte le polemiche degli ultimi mesi.
Non siamo una fabbrica di deputati o di consiglieri comunali, non siamo il partitino del 4 per cento, ma un cantiere politico dove deve esserci spazio per tutti e che deve coltivare grandi ambizioni. Da oggi si vedrà chi vuole lavorarci e chi no.
7- Ho usato nel titolo l’espressione essere felici non a caso. La politica è anche felicità . E io a Pietrasanta ho visto facce felici. È importante quanto (e più) di un bel discorso.
8- Lo sforzo del gruppo organizzazione è stato premiato. E sono contenta che chi si è speso tanto per sistemare le cose al meglio abbia visto risultati concreti.
9- L’attenzione dei media c’è stata, eccome. A conferma che il nostro problema non è genericamente quello della comunicazione ma quello dei contenuti.
Quando la notizia c’è (e in questo caso era una chiara presa di posizione sulla Rai come servizio pubblico essenziale) i giornali scrivono. Quando ci rifugiamo nel cerchiobottismo neanche un mago riuscirebbe a darci visibilità .
10- Ho tenuto per ultimo la mia personale soddisfazione. Per un intervento che è andato fortissimo (oggi oltre 60mila visualizzazioni per il duetto con Granata: come se avessimo riempito una piazza) ma anche per la sincera commozione di chi porgendomi la mano per salutarmi mi diceva grazie.
Siamo un mondo bellissimo.
La politica è bellissima.
Flavia Perina
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