DOPO L’ADDIO DI BONDI FORZA ITALIA IMPLODE: “SILVIO E’ ASSENTE, PENSA SOLO AL RUBY TER”
DATI PER SCONTATI GLI ADDII DI VERDINI DA UN LATO E DI FITTO DALL’ALTRO, BERLUSCONI NON METTERA’ LA FACCIA PER LE REGIONALI…E SI PREPARA A UNA RIFONDAZIONE CON POCHI FEDELISSIMI
Nelle parole, lo sconforto nichilista: “Qua va tutto male. Io in questa fase non ci metto la faccia. Poi, dopo le regionali proviamo a mettere mano al partito”.
Silvio Berlusconi ha lo sguardo attonito, quando gli portano l’agenzia con l’addio di Sandro Bondi e Manuela Repetti.
Il centralino a palazzo Grazioli è intasato. I pochi che riescono a parlare con l’ex premier sono più attoniti di lui: “Il presidente pare distratto, non c’è più. Ha la testa su altro. Parla solo del Ruby ter, pare che del resto non gliene importi più nulla”.
Attorno al vecchio leader una deflagrazione senza precedenti.
Pure i più fedeli mollano. Bondi è uno che si sarebbe fatto ardere vivo, per Berlusconi. Gli ha dedicato venti anni di vita e pure molte poesie.
La Repetti, prima che il cerchio magico si impadronisse del controllo di tutto, era una che gli mandava report settimanali.
“Sono costernato” dice Berlusconi.
Mentre i gerarchi picchiano duro: “Bondi — dice Giovanni Toti — dovrebbe lasciare il posto al Senato dove è stato eletto con i simboli di Forza Italia”.
Il cerchio magico di Mariarosaria Rossi, Francesca Pascale e la Bergamini vive ogni addio come una coccarda da mettersi al petto.
Per la serie, meno siamo meglio stiamo, nel crepuscolo del berlusconismo.
L’addio di Bondi è l’ultimo, pesantissimo sasso, di una inarrestabile e pesantissima valanga.
Pure Maurizio Gasparri lancia il suo grido di dolore: “La situazione — dice – è negativa, brutta, e anche paradossale. Berlusconi riprenda l’iniziativa o c’è sfilacciamento”.
Ministro che fece la Gasparri, non una legge qualunque, capogruppo del Pdl alla Camera che si schierò con Berlusconi rompendo con Fini, ora rischia la ricandidatura. Con lui Matteoli e la cosiddetta vecchia guardia, dopo che Mariarosaria Rossi ha diramato una circolare per mettere il limite di tre mandati: “Se il problema sono io, lo abbiamo già risolto: evito di ricandidarmi. Ma spero che Mariarosaria Rossi abbia una visione un po’ più ampia della situazione in cui si trova Forza Italia”.
Pure Gianfranco Rotondi sbotta: “Non mi turba la lista di proscrizione preventiva che via Corriere della Sera viene notificata ai parlamentari di Forza Italia di lungo corso”.
Denunce di epurazioni, liste di prescrizioni.
In Transatlantico le varie bande di Forza Italia si guardano con odio, tra antichi rancori e nuovi sospetti.
Ma sia i sommersi sia i salvati concordano: “Berlusconi non c’è più”.
Non metterà la faccia in campagna elettorale non per chissà quale strategia politica, ma semplicemente perchè, finiti i servizi sociali, è in attesa che il tribunale di sorveglianza si pronunci sul fine pena.
E gli avvocati hanno suggerito il silenzio perchè se in un comizio gli scappa la frizione sulla magistratura, può accadere un guaio. E poi c’è il Ruby ter, il processo per corruzione di testimoni su cui si addensano i pensieri cupi e parole irriferibili dell’ex premier.
A corte raccontano che dopo le regionali ci sarà l’ennesima rifondazione: via la vecchia guardia, volti freschi in tv, via pure Verdini.
Viene dato per scontato da Berlusconi che “dopo le regionali Denis farà un gruppo parlamentare per Renzi”.
Lo stesso Verdini lo va dicendo in giro, ma a palazzo Grazioli pure questa è vissuta come una liberazione.
Dice una fonte molto informata: “Qua non è che la Rossi si può permettere di dire certe cose sul limite dei mandati senza che sia coperta da Berlusconi. La verità è che Berlusconi sta chiudendo con la politica. Via tutti e quando si vota candida da eleggere una trentina di dipendenti e yes man che premono i pulsanti e fanno come dice lui”.
Tra questi, ovviamente, non c’è neanche Fitto. La cui decisione di candidarsi in Puglia viene data come già presa.
Altra coccarda del cerchio magico.
Meno siamo meglio stiamo, appunto.
(da “Huffingtonpost”)
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