DOPO QUATTRO GIORNI, ECCO LA RELAZIONE DI MILIONI SUI FATTI: IN CHE MANI E’ IL PDL…
“LA VENDETTA VA SERVITA FREDDA” DICE POI IL PRESENTATORE DELLA LISTA DEL PDL NEL LAZIO: SIAMO AI MESSAGGI IN CODICE…QUATTRO PAGINE, NOVE PUNTI E UNA RELAZIONE DA QUESTURINO, CONSEGNATA IERI A PALAZZO GRAZIOLI… LA PAUSA PANINO E’ SPARITA
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe davvero da ridere: sono trascorsi quattro giorni da quando il prode Alfredo Milioni ha tentato di giustificare la figuraccia della estromissione nella consegna delle liste elettorali del Pdl nel Lazio con l’esigenza di andare a “magnà un panino”.
Dopo essere sopravvissuto alle maledizioni dei candidati in lista, ecco che con comodo ha ora stilato per il premier la “Relazione presentazione liste Lazio”, consegnata ieri a Palazzo Grazioli.
I dilettanti allo sbaraglio o gli “incapaci” (versione ministro Rotondi) hanno così messo nero su bianco la loro versione dei fatti, dopo averci pensato quattro notti. Si tratta di quattro paginette, in corpo 16 e in 9 punti, più simile a un rapporto della Questura che a un promemoria politico.
“Nella giornata di sabato 27 febbraio 2010, i nostri delegati di lista (Milioni e Polesi) entravano nel tribunale di piazzale Clodio per consegnare agli uffici preposti la documentazione relativa. Giunti in prossimità dgli uffici competenti, le forze dell’ordine comunicavano ai sovramenzionati delegati la possibilità di stare all’interno del’area adibita alla consegna delle liste nel numero di uno per volta. Intorno alle 12,35 Milioni si è avvicinato a Polesi per dargli il cambio, all’interno dell’area nella quale stazionavano i delegati delle liste e a quel punto alcuni di questi, urlando e invocando non meglio precisati brogli, creavano un forte clima di tensione e confusione”.
A quel punto sarebbe nato un parapiglia e Polesi & Milioni sarebbero stati espulsi dalla spazio verso l’area che solo dopo “verrà circoscritta e indicata come di attesa lista. Il tutto comportando uno spostamento di 5-10 metri e per pochi minuti in ambiente circostante”.
In pratica i due sarebbero prima stati spinti e poi si sarebbe disegnato il limite di accesso, roba da cartoni animati.
“Nel contempo alcune persone, rappresentanti di liste contrapposte politicamente al Pdl, si sdraiano per terra mettendo in atto una serie di comportamenti atti a determinare l’impossibilità a ritornare all’interno dell’area delimitata dalle forze di polizia e quindi ricongiungersi alla documentazione ivi lasciata. Documentazione rimasta nel suo originale posizionamento sotto la visione delle forze dell’ordine che ivi stazionavano e che nella serata di sabato è stata recuperata, sigillata e consegnata la Comando dei carabinieri”.
Ultima fase del racconto: “Gli uffici preposti all’accettazione delle liste risultano fortemente inadempienti, sia nell’organizzazione del lavoro, sia per quanto attiene alla logistica, rendendo così impossibile la definizione dell’arrivo delle liste con relativa tempistica”.
Sulla base di questa presunta ricostruzione, viene da porsi una semplice domanda.
Eravamo in un tribunale, con la presenza delle forze dell’ordine: se a un delegato in regola fosse stato impedito di esercitare un diritto sancito dalla Costituzione da parte di alcuni facinorosi, perchè non fare subito una denuncia che avrebbe potuto portare persino all’arresto dei violenti?
Ma pensate seriamente che di fronte a una rissa non ci sarebbe stato un immediato intervento delle massime autorità del ministero degli Interni?
La mania di protagonismo di Milione ha avuto occasione di manifestarsi poi quando, esaurito il compito della consegna della relazione a Palazzo Grazioli, avvicinato dai cronisti, ha detto sorridente: “La vendetta è un piatto che va servito freddo” e ha rinviato tutto a una conferenza stampam in data non precisatam dove “spiegherà tutto” .
Confidiamo che i vertici del Pdl gli vietino una ulteriore dimostrazione di involontario umorismo, ci basta quello che ha già espresso.
Salvo che emetta un breve comunicato per rilevare chi gli ha telefonato in quei minuti, inducendolo a fare quello che ha fatto.
Resta la giusta osservazione finale dell’elettore di centrodestra: “ma è in mani di personaggi come questi il Pdl?”
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