DRAGHI: “SERVE DEBITO COMUNE, L’EUROPA DEVE AGIRE COME UNICO STATO, NON SI PUO’ DIRE NO A TUTTO, FATE QUALCOSA”
ALLARME SULL’UCRAINA: “PRESTO RESTERMO SOLI A GARANTIRE SICUREZZA”
“Se le recenti dichiarazioni delineano il nostro futuro, possiamo aspettarci di essere lasciati in gran parte soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa”. È l’allarme lanciato dall’ex presidente della Bce ed ex premier, Mario Draghi, nel suo discorso al Parlamento europeo per la settimana parlamentare 2025. Un discorso, quello di Draghi, fortemente incentrato sull’economia e sul suo rapporto sulla Competitività e in cui è tornato a sottolineare l’importanza di una mutualizzazione del debito europeo per sostenere le sfide economiche dell’Unione: “Una questione sollevata da molti di voi è stata il finanziamento. Una premessa: la cifra di 750-800 miliardi di euro di investimenti necessari”, ha detto ricordando la spesa necessaria per realizzare il suo piano. “Come ho detto prima, si tratta di una stima prudente. In realtà, potrebbe essere ancora più alta se consideriamo che non include investimenti per la mitigazione del cambiamento climatico e altri obiettivi importanti. Ma questa cifra è stata stimata sulla base della situazione attuale e, in questo caso, è necessario emettere titoli di debito”.
Al nuovo contesto attorno all’Ue “la risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l’economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce. Deve essere commisurata all’entità delle sfide. E deve essere focalizzata sui settori che guideranno l’ulteriore crescita. Velocità, scala e intensità saranno essenzial”, ha detto Draghi. “Dobbiamo abbattere le barriere interne, standardizzare, armonizzare e semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato dei capitali più basato sull’equity”, ha sottolineato l’ex premier. “Per far fronte alle sfide” dell’Ue, “è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre più come se fossimo un unico Stato. La complessità della risposta politica che coinvolge la ricerca, l’industria, il commercio e la finanza richiederà un grado di coordinamento senza precedenti tra tutti gli attori: governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo”.
“Non si può dire no a tutto, fare qualcosa”
“L’Ue è stata creata per garantire pace, indipendenza, sicurezza, sovranità e poi sostenibilità, prosperità, democrazia, la giustizia e l’illusione, tanta roba. Siamo riusciti a garantire tutto questo. Ora il mondo confortevole è finito, e dobbiamo chiederci se vogliamo difendere questi valori fondamentali o vogliamo mollare la presa”, ha detto anche rispondendo ai parlamentari, “non si può dire no a tutto, altrimenti bisogna ammettere che non siamo in grado di mantenere i valori fondamentali dell’Ue. Quindi quando mi chiedete cosa è meglio fare ora dico boh, ma fate qualcosa”, conclude.
“Con dazi Usa Cina indirizzerà produzione in eccesso verso l’Europa”
L’ex presidente del Consiglio si è soffermato anche sulle incognite generate dalla nuova politica commerciale americana in tema di dazi. “Quando è stato redatto il rapporto, il tema geopolitico principale era l’ascesa della Cina. Ora, nei prossimi mesi l’Ue dovrà affrontare i dazi imposti dalla nuova amministrazione statunitense, ostacolando l’accesso al nostro principale mercato di esportazione. Inoltre, l’aumento dei dazi statunitensi sulla Cina reindirizzerà l’eccesso di capacità produttiva cinese in Europa, colpendo ulteriormente le imprese europee. In effetti, le grandi aziende dell’Ue sono più preoccupate di questo effetto che della perdita di accesso al mercato statunitense.”, ha detto Draghi.
“Potremmo anche trovarci di fronte a politiche ideate per attirare le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione. L’espansione della capacità industriale negli Stati Uniti è una parte fondamentale del piano del governo per garantire che le tariffe non siano inflazionistiche”, ha ggiunto ancora Draghi.
(da agenzie)
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