DUE PILOTI FRANCESI COMPRANO UN AEREO PER SALVARE VITE NEL MEDITERRANEO: “SAREMO GLI OCCHI DELLE ONG”
A BORDO DEL COLIBRI SORVOLERANNO LE ACQUE A 50 CHILOMETRI A NORD DI TRIPOLI PER INDIVIDUARE LE IMBARCAZIONI IN PERICOLO… NEI PRIMI 4 MESI DEL 2018, 571 PROFUGHI MORTI AL LARGO DELLA LIBIA GRAZIE ALLA POLITICA CRIMINALE DELL’EUROPA
Hanno speso tutti i loro soldi perchè non c’era il tempo per una colletta: le navi delle ong al largo del Mediterraneo “hanno bisogno del Colibrì“.
È questo il nome dell’aereo che Benoà®t Micolon e Josè Benavente hanno comprato per 130mila euro con l’intenzione di diventare gli occhi del mare: “Sorvoleremo un rettangolo di 150 chilometri da est a ovest, a 50 chilometri a nord di Tripoli, per segnalare ai soccorritori e alla guardia Costiera italiana la presenza di imbarcazioni a rischio”, hanno detto a Le Monde. E lo faranno con il loro MCR-4S, un aereo turistico che da oggi salverà vite umane.
“Non c’era più tempo”
Partiti il 30 aprile da Annemasse, l’operazione dei due piloti è iniziata ufficialmente mercoledì due maggio, con base a Malta. Ma il loro impegno risale al 28 gennaio scorso, quando fondano Piloti Volontari, associazione nata proprio con l’obiettivo di dare sostegno dall’alto al lavoro delle ong: “All’inizio, avevamo pensato a un crowdfunding per trovare i soldi, ma ci sarebbe voluto troppo tempo. Con l’arrivo della primavera ricominciano le partenze da Tripoli” ha spiegato Josè Benavente, consapevole che nei primi quattro mesi del 2018 sono morte 571 persone al largo delle coste libiche, secondo l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni.
Nello stesso periodo del 2017 erano stati registrati 1.091 morti, ma gli arrivi in Europa erano stati 44.058, contro i 18.939 di quest’anno.
Pilota automatico e dieci ore di autonomia
“Quando i soccorritori di Sos Mediterranèe ci hanno spiegato i loro problemi nell’individuare le imbarcazioni in spazi aperti, abbiamo capito che saremmo potuti essere davvero utili, da subito” raccontano i due.
L’idea di fondo è che setacciare il mare da un aereo che sorvola l’acqua a bassa quota è decisamente più facile rispetto a un’osservazione fatta dal ponte di una nave. Un’idea che ha spinto Micolon e Benavente a bruciare le tappe: giusto il tempo di depositare lo statuto dell’associazione, trovare e comprare l’aereo e farci installare un pilota automatico per potersi concentrare sul mare, con un sistema satellite che permette di comunicare con le ong e un riserva di carburante che consente di volare per dieci ore di fila.
I due piloti si sono conosciuti nel 2006 sui banchi di una scuola piloti. Micolon arriverà alle 6.000 ore di volo a bordo del Colibri, dopo aver iniziato la carriera spegnendo gli incendi nelle foreste del sud della Francia.
Si trovava in riposo a Chamonix quando Benavente, originario di Lione ma da anni stabilito a Kinshasa, lo ha chiamato: “Non avevo neanche finito la frase che lui mi aveva già detto di si” racconta Benavente, 49 anni, che meditava da molto tempo l’idea di sorvolare il Mediterraneo per salvare i migranti.
§“Abbiamo iniziato con i soldi che avevamo, ora abbiamo aperto un sito per raccogliere donazioni” dicono. “Dietro alla nostra iniziativa c’è l’idea che tutti possano partecipare, anche solo con qualche euro”.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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