E ORA SULL’AUTONOMIA FORZA ITALIA FRENA “NON PRIMA DI UN ANNO”
TAJANI VUOLE SABOTARE LA RIFORMA DEL CARROCCIO
Sfilano, in Parlamento, i musi lunghi di Fratelli d’Italia e della Lega. La destra è uscita ammaccata dalle Regionali in Umbria ed Emilia-Romagna e c’è una giustificata preoccupazione. Tra i banchi di Forza Italia, invece, l’umore è ottimo, nessuno si tira indietro dall’analisi del voto e, a vederli così, verrebbe quasi il dubbio che gli azzurri abbiano vinto.
Il sorpasso sulla Lega è ormai consolidato e nel mirino finisce l’autonomia differenziata. Il segretario Antonio Tajani venerdì riunirà l’osservatorio del partito, ideato per «monitorare e vigilare» (due verbi che infastidiscono i leghisti) l’attuazione della legge, vista la pressione dei governatori del Mezzogiorno.
Il pronunciamento della Corte costituzionale, che ha affidato al Parlamento il compito di apportare modifiche alla riforma, è l’appiglio che i post berlusconiani (specie quelli del Sud) aspettavano per sabotare il progetto di Roberto Calderoli. Tutto si giocherà sui tempi.
La convinzione dei vertici di Forza Italia è che ormai non si arriverà alla definizione dei Lep (i livelli essenziali delle prestazioni) in tempo per le elezioni venete, previste per l’autunno 2025 o massimo ai primi mesi del ’26.
Niente vessillo per la Lega, quindi, che al massimo potrà fare campagna elettorale, scaricando le colpe su sinistra e giudici. Calderoli, in realtà, va avanti sulle intese con le Regioni.
Ma la vera insidia la Lega ce l’ha dentro la maggioranza. Per Forza Italia, infatti, l’Autonomia che, «a questo punto, conviene portare in Aula dopo le elezioni in Veneto». Tra un anno, quindi.
L’obiettivo di Tajani è spostare il baricentro della coalizione al centro e lo schiaffo più sonoro viene rifilato a Matteo Salvini, già in ginocchio per l’ennesimo risultato deludente sui territori: «Ora i leghisti non avranno la forza di accelerare sull’Autonomia. Sulle materie non-Lep così come sulla revisione del testo dopo la bocciatura della Consulta, devono ascoltare le nostre idee», spiegano dal partito.
(da La Stampa)
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