“E QUI COMANDO IO”: GRILLO BACCHETTA I DELFINI E RIPRENDE LA GUIDA DELL’AZIENDA CINQUESTELLE
APPENDINO UNICA PROMOSSA… BASE TRA DELUSIONE E RABBIA
«Avevo fatto un piccolo passo indietro ma sì, sono rientrato». Poche parole per riprendere in mano le redini del movimento.
Papà¡ Beppe Grillo bacchetta così i suoi figli e delfini a cinque stelle. A iniziare da Luigi Di Maio e Di Battista.
Il suo passo di lato finisce qui alla fine di una serie di passi sbagliati fatti dai suoi. Unica promossa Chiara Appendino che parla dopo di lui, con orgoglio torinese (assicura che nessuno scipperà¡ alla città il salone del libro) e “passo” da potenziale leader.
Il nuovo inno è “Un amore così grande” versione originale cantata da Mario Del Monaco, regalo del figlio.
Quando le note invadono il prato in molti si commuovono, mano sul cuore come fosse l’inno nazionale.
Sono tanti alla festa grillina di Palermo, nonni, figli, nipoti, tre generazioni unite sotto la sigla dei cinque stelle.
Tante storie diverse, ambienti e culture che si intrecciano. I giovani vegani, i piccoli e piccolissimi imprenditori che tentano di allacciare i loro vagone alla motrice stellata, i delusi dalla sinistra, ma anche dalla destra.
Ognuno porta con se delusione e rabbia.
Si vogliono sentire parte di un movimento, tutti uguali, ma non lo sono se non nello scandire quel refrain: lotta ai poteri forti, che interpretano come una redistribuzione di ricchezza e privilegi.
Gente il cui collante è la rete ma soprattutto il suo Cesare, Beppe Grillo.
Maria Corbi
(da “La Stampa”)
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