E SE BERLUSCONI DECIDESSE DI APPOGGIARE TOSI?
LA MOSSA CHE FA TREMARE SALVINI PERCHE’ SAREBBE LA SUA FINE
Dopo aver detto che non era in previsione alcun incontro con Berlusconi, ieri pomeriggio Salvini è corso a Milano per incontrare il leader di Forza Italia.
Al di là delle dichiarazioni ufficiali, il motivo della visita era quello di ricevere assicurazioni sull’appoggio al governatore uscente Zaia da parte di Forza Italia.
E, forte di queste, chiudere la vicenda Tosi con la sua cacciata.
Ma Salvini non ha affatto avuto le rassicurazioni che cercava, bensì la solita considerazione “disponibili ad un’alleanza con Lega e Ncd, anche in vista delle regionali in Campania”, rimettendo la palla in campo leghista.
Ora Salvini ha due possibilità : se cede all’alleanza con Alfano perde la faccia, se rimane nella sua posizione rischia di perdere il Veneto e di conseguenza la segreteria.
Il flop di Piazza del Popolo ha dimostrato che al centro-sud la Lega non attecchisce e perdere al nord sarebbe la mazzata finale.
Ma Zaia può perdere? Maroni che non è stupido dice di sì e cerca di ricomporre.
Perchè se anche fossero veri i sondaggi di Zaia al 45% e la Moretti al 30%, è evidente che nel 45% di Zaia c’è un 10% di Forza Italia e una percentuale imprevedibile di amici di Tosi.
Non solo: Tosi sta abilmente spostando la polemica dal personale a “in Veneto decidono liste e alleanze i veneti, non i milanesi”, argomento che in due mesi di campagna elettorale può attecchire.
E lo statuto art 37 gli dà ragione, cosa non da poco.
Un’alleanza Forza Italia, Tosi, Ncd e liste civiche a quanto può arrivare? E quale percentuale può togliere a Zaia?
E ancora: la Moretti è tutt’altro che rassegnata, combatte come una belva, visita otto comuni al giorno, 259 ad oggi su oltre 500. Dalla lotta interna alla Lega può solo trarre giovamento: e se toccasse quota 35-37%, siamo certi che Zaia ci arrivi?
Ecco perchè, arroganza a parte, Salvini sta rischiando grosso e molti leghisti neutrali sussurrano che “sta tirando troppo la corda”.
Nella sua presunzione non ha capito che per vincere le elezioni non basta sparare agli immigrati, ma saper conquistare il voto moderato che non a caso ha dato fiducia in passato al rassicurante Zaia.
Ma se domani questo tipo di elettore venisse “rassicurato” da Renzi e dalla Moretti?
Se Berlusconi vuole recuperare deve distinguersi da Salvini, andargli dietro non paga.
Riuscirà a capirlo? E’ certo che se la Lega perdesse il Veneto, alll’interno del partito si scatenerebbe l’inferno e Salvini finirebbe out.
E tutti quelli che oggi si contendono la felpa del “sistemamogli” domani direbbero che non gli è mai piaciuta.
Avrà Berlusconi il coraggio di far saltare il banco?
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