ECCO CHI E’ IL PROFUGO AGGREDITO DALLA REPORTER UNGHERESE
ERA L’ALLENATORE DI UNA SQUADRA DI CALCIO IL PROFUGO SIRIANO CON IL FIGLIOLETTO DI 7 ANNI SGAMBETTATO
Si chiama Osama Abdul Mohsen e stringeva in braccio il suo piccolo Zaid, di sette anni, il papà siriano che è stato fatto cadere con uno sgambetto dalla videoreporter ungherese Petra Laszlo.
La scena è rimbalzata su tutti i media: mentre un gruppo di profughi cercavano di raggiungere la frontiera a Roszke e fuggire dalla polizia ungherese che li inseguiva, una videoreporter alta e bionda ha tirato di proposito un calcio a un papà siriano che portava in braccio il figlio piccolo facendoli cadere al suolo davanti alla polizia.
La videogiornalista è stata subito licenziata dalla tv di estrema destra ungherese N1Tv.
Un allenatore di calcio
I media arabi sono riusciti a identificare l’uomo che viene da Deir Ezzor, città siriana dalla quale è fuggito con tutta la sua famiglia dopo lo scoppio della guerra.
Nel suo paese era allenatore di una squadra di calcio e si era rifugiato in Turchia dove ha lasciato la moglie e i due figli più grandi.
Insieme al piccolo Zaid, lui invece era partito da Bodrum con l’intenzione di raggiungere la Germania e di chiedere asilo.
Poi voleva farsi raggiungere dal resto della sua famiglia che è rimasta in attesa in Turchia e ha scoperto tramite le immagini della televisione che cosa era accaduto ai suoi familiari alla frontiera dell’Ungheria.
Osama, sulla sua pagina Facebook, aveva postato l’ultima volta il 9 giugno scorso, prima di intraprendere il suo viaggio rischioso, la foto della sua squadra di calcio in Siria con accanto il piccolo Zaid.
Il titolo che gli ha dato è «Speranza» e i suoi amici hanno commentato facendogli gli auguri per il lungo viaggio che si apprestava a iniziare.
Non era la prima volta che Osama ci provava: per tre volte aveva tentato di entrare in Grecia e era stato respinto con il piccolo Zaid.
Ma alla fine era arrivato in Grecia e poi si era diretto verso la Macedonia. Quindi era entrato in Serbia e aveva viaggiato fino al confine con l’Ungheria, come ha raccontato il figlio maggiore Muhannad, di 19 anni, intervistato da «The Huffington Post Arabi». Il giovane ha detto che lui e la sua famiglia sono rimasti sotto choc dopo aver visto le immagini del padre aggredito dalla videogiornalista ungherese e che stanno pensando di intraprendere un’azione legale contro la donna.
Elisabetta Montanari
(da “Huffingtonpost”)
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