ECCO SPIEGATO PERCHÉ I PARTITI TENGONO MOLTO A BANCO BPM: DAVANTI A MONTECITORIO C’È UNA FILIALE DELL’ISTITUTO, SENZA INSEGNE SU STRADA E CON ACCESSO LIMITATO. LA CLIENTELA È MOLTO SELEZIONATA, PRATICAMENTE SOLTANTO PARLAMENTARI E POLITICI, CUI VIENE RISERVATO UN TRATTAMENTO MOLTO SPECIALE
COSTI ZERO E TASSI BASSISSIMI, PER FARE CONCORRENZA ALLA FILIALE “STORICA” DI INTESA SANPAOLO DENTRO IL PARLAMENTO…UN ESEMPIO? UN MEMBRO DEL GOVERNO HA OTTENUTO NEL 2019 UN MUTUO TRENTENNALE CON TAEG ALL’1,8%, MENTRE IL TASSO MEDIO NELLO STESSO PERIODO ERA DEL 2,6% …IL SERVIZIO DI “REPORT”, IN ONDA STASERA
Questa sera, in una inchiesta firmata da Chiara De Luca e Carlo Tecce, Report intervista per la prima volta Marcello Saitta, direttore della filiale Montecitorio di Banco Bpm che ha sede nel palazzo di fronte alla Camera. Il suo nome non dice nulla al grande pubblico, ma fra i palazzi della politica è famosissimo.
Senza insegne su strada e con accesso limitato, la filiale di Saitta è molto speciale, è una cuccagna per pochi clienti selezionati, soprattutto politici e partiti: costi zero, spese zero, tassi sempre bassissimi, introvabili altrove, come dimostra il documento inviato in passato ai parlamentari.
In questa filiale non ci sono distinzioni politiche. Per esempio, qui hanno i conti Fdi, Avs, Pd e i gruppi parlamentari della Lega…
Non solo la filiale di Intesa San Paolo a Montecitorio che offre condizioni da leccarsi i baffi ai parlamentari con un tasso del 5,6% sulla liquidità del conto corrente, zero costi, zero spese o commissioni. C’è anche un’altra banca che offre, anche senza quella convenzione, condizioni da Re Mida alla sua onorevole clientela, come rivela Report nel servizio in onda stasera a cura di Chiara De Luca e Carlo Tecce.
La banca in questione si trova sempre in Piazza Montecitorio ma fuori da Palazzo: si tratta di una filiale della Banca Popolare di Milano che ha tentato di strappare gli onorevoli clienti a Intesa spingendo quest’ultima a rilanciare sulle condizioni di favore pur di tenersi il servizio. Ma anche se alla fine ha perso la gara che vale 800 milioni, fa condizioni ancora più favorevoli.
Chi la dirige? Marcello Saitta che per anni ha diretto proprio la filiale della Camera, poi come se fosse il Messi dei bancari è passato alla concorrenza: due anni fa, all’avvio della nuova legislatura Bpm ha inviato ai neoeletti una lettera per illustrare l’offerta a loro disposizione. Tra le condizioni, il super favore di dare apertura di credito allo 0,5 ossia dare soldi a prestito a un tasso bassissimo, idem sui mutui grazie a tassi vantaggiosissimi
Per dire delle condizioni agevolatissime in favore della sua clientela d’elitè, Report ha fatto esaminare un mutuo concesso dalla filiale Bpm nel 2019 a un esponente di un partito attualmente al governo. Un mutuo trentennale con Taeg all’1,8% quando il tasso di riferimento medio, nello stesso periodo, era del 2,6% per i comuni mortali: il risparmio per l’anonimo eletto vale un risparmio di 46 mila euro.
Saitta ai microfoni della trasmissione di Sigfrido Ranucci nega che vi siano anomalie di sorta. “Qualsiasi banca offre a un cliente un vestito su misura” dice.
Fatto sta che vestiti di questa misura sono riservati soltanto a un certo tipo di clientela. Concorrenza a offrire di più che invece è preclusa ai comuni correntisti che non possono accedere alla filiale di Intesa interna alla Camera: a quanto pare nemmeno la filiale di Bpm di piazza Montecitorio sgomita per avere tra i propri clienti i comuni mortali. Laddove tassi, prestiti, mutui vengono accordati senza vantaggi deluxe. Non a caso anche alcuni partiti hanno aperto il conto in Bpm/Montecitorio, come la Lega, Fratelli d’Italia, Allenza Verdi Sinistra. O anche il Pd che proprio in quella filiale ha aperto il conto dove finiscono le donazioni del 2×1000
(da agenzie)
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