ECCO TUTTE LE FAKE NEWS DEI RUSSI PER COPRIRE I MASSACRI
LE BUFALE GIORNO PER GIORNO
In ogni guerra, in ogni conflitto, la vera verità non è mai al 100%: propaganda, fake news, esagerazione e qualsiasi altro aggettivo fanno parte integrante dello scontro.
La prima cosa inconfutabile di quanto succede in Ucraina, però, è che Putin abbia invaso deliberatamente il Paese di Zelensky, e chi trova giustificazioni per qualcosa del genere mente sapendo di mentire.
L’invasore, però, ha raccontato e racconta a se stesso e alla propria gente una serie di panzane inenarrabili, al limite del ridicolo, convincendosi e provandosi a convincere che le cose vadano esattamente come dicono loro.
I russi di Putin stanno commettendo una serie di violazioni incredibili che vanno contro tutte le regole di guerra, dalle Convenzioni di Ginevra allo Statuto di Roma oltre ad altre leggi e accordi internazionali, molti delle quali la Russia stessa è firmataria. Ecco come smonteremo pezzo per pezzo le frottole raccontate dall’informazione (finta) putiniana.
Il bombardamento degli edifici
“L’esercito russo non colpisce i civili”, ha affermato più di un commando militare russo: ma è credibile, una cosa del genere, di fronte a decine di migliaia di condomini bombardati in giro per l’Ucraina? Obiettivamente sarebbe stato meglio tacere. Quella che hanno chiamato “missione militare speciale” riguarda non soltanto obiettivi sensibili ma la stessa incolumità dei civili. Come abbiamo scritto sul Giornale.it, “gli oggetti civili non devono essere oggetto di attacco o di rappresaglia. Gli attacchi devono essere strettamente limitati a obiettivi militari”, recita l’Art.52 del Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra dell’8 giugno 1977. Questa sezione si concentra sui selvaggi attacchi della Russia contro edifici e infrastrutture civili. I russi stanno bombardando case familiari tranquille, ospedali dove le persone stanno già combattendo per la propria vita. Asili, scuole e persino rifugi antiaerei. Ed è la prima, grossa, fake news alla Putin.
Il numero dei russi uccisi
Come abbiamo visto sul nostro Giornale, una delle propagande più becere che la Russia porta avanti dal 24 febbraio riguarda i caduti sul campo di battaglia: quanti sono esattamente? Se, certamente, gli ucraini montano i decessi per eccesso, i russi li montano per difetto. Tra le 1.300 perdite complessive che dichiara il Cremlino e le 19mila dichiarati dall’Ucraina c’è una bella forbice che non può mai essere né a favore del primo numero e neanche del secondo. Questo significa che i russi hanno subìto ingenti perdite, molto più gravi delle previsioni, e che si cerca di nascondere ad arte quanto accaduto con dietrofront, smentite, accuse. Una disinformazione a prova di Putin, che nel suo Paese chiude le redazioni contro il regime.
La fake news dell’ospedale
Una delle cose più gravi accadute finora è lo scempio che hanno provocato i russi nell’ospedale di Mariupol, città devastata e rasa al suolo. Come sottolinea il Corriere, lo stesso Cremlino ha risposto con tesi diverse: prima ha sostenuto che l’edificio fosse vuoto di pazienti e pieno di “neonazisti del Battaglione Azov”. Poi, accortosi che non esistono resti militari, ha inventato la balla della recita. Una recita? Ma neanche un bambino di 5 anni crederebbe alla “recita”. L’ambasciata russa a Londra bolla come “fake” una delle gestanti, “È una beauty blogger ingaggiata per recitare in due parti”. Una ragazza partorisce, l’altra muore. La prima viene intervistata dai media filorussi che titolano sull'”imbroglio dell’ospedale”. Però, le parole della sopravvissuta sono ben diverse da quelle raccontate da Mosca e la versione russa viene smentita, e zittita. La neomamma, infatti, ha raccontato ogni momento del vero bombardamento e della vera morte dell’altra donna.
Gli orrori a Bucha
L’altra follia a cui abbiamo assistito in questi giorni è la negazione di quanto accaduto a Bucha, città degli orrori che al momento conta 360 civili uccisi e molto bambini. “I cadaveri che vedete sulle strade di Bucha non esistevano prima che i soldati russi arrivassero. Cioè se ne andassero”: il lapsus freudiano dell’ambasciatore russo all’Onu, Vasily Nebenzy, è veramente la punta dell’iceberg delle frottole. Come quando si parlava dell’ospedale che, secondo la versione russa, si trattava di manichini, morti finte, non persone vere in carne e ossa. Anzi, in realtà corpi presi chissà da dove per “una messinscena ben organizzata” come ha affermato il portavoce dello zar, il fedelissimo Dymitri Peskov. A incastrare ulteriormente i russi anche le immagini dei droni, dall’alto, a mostrare lo scempio compiuto ovunque. Ma neanche quelle servono a far ammettere qualcosa.
La strage di Kramatorsk
Infine, la strage compiuta nella stazione di Kramatorsk dove 50 innocenti sono morti, era stata anche questa premeditata dai russi: due missili cadono tra gli sfollati in attesa del treno, si viene a sapere della notizia della strage ma un canale Telegram filorusso cancella il post di pochi minuti prima dove si annunciava un attacco missilistico con tanto di post: “vedranno l’inferno”. Il Cremlino probva a buttare la questione sul tipo di missile, non prodotto da Mosca e che si tratta di una “provocazione per addossarci la colpa”. I missili SS21 (classifica Nato) sono assolutamente in uso tra le forze filorusse del Donbass, lo sanno tutti. Putin, però, è così convinto che gli Occidentali siano scemi da raccontarne una al giorno. Ma il tempo, lo sappiamo, saprà essere galantuomo.
(da agenzie)
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