EDITORIALE
DI PIETRO E’ DI DESTRA O DI SINISTRA ? METTI LA PEGGIORE DESTRA FORCAIOLA, LA LEGA PIU’ RETRIVA, L’INVIDIA TIPICA DELLA SINISTRA, LE AMICIZIE PERICOLOSE DELL’ARRICCHITO, LA VANITA’ DI CIRCONDARSI DI UNA CORTE FAMELICA, LO SPIRITO DEL QUESTURINO…E HAI CREATO L’ITALIA DEI MALORI
Non amo scrivere di Di Pietro, non avendone stima. Ritengo rappresenti una brutta caricatura del meridionale che arrivato al Nord per farsi strada, si lascia prendere la mano e sfoga il suo livore verso i “ricchi” e i potenti non per (giustificato) senso di giustizia, ma per poterne prendere il posto, in preda a un delirio di onnipotenza, pari solo alla sua presunzione. Non amo chi chiede favori ai potenti, accetta da loro denaro, piedaterre, suite e Mercedes in prestito, per poi accusarli di nefandezze. Non amo chi interroga in Questura un sospettato con una bomba a mano sul tavolo per intimidirlo, urla e minaccia la galera a vita se non confessa. Anche perchè spesso costui non aveva nulla da confessare. Non amo chi accusa gli altri e non si guarda mai allo specchio o a casa propria. Non stimo chi acquista un immobile e poi lo affitta al partito facendogli pagare la rata del mutuo. Non stimo chi candida nelle proprie liste una marea di imputati e poi accusa gli altri partiti di avere in lista dei corrotti.
Parlo oggi di Di Pietro perchè, in una intervista a Telelombardia, il presidente dell’Italia dei Valori ha dichiarato che “A noi possono guardare soprattutto gli elettori dell’altra parte, quella vasta aera della destra “legge e ordine” di una volta, quella vasta area di leghisti che oggi vedono svendere la loro dignità e i loro valori”.E ancora ” Rappresento un’area liberale, la lotta alle caste, siamo anticomunisti”.
Avendo passato da tempo l’età in cui ci si limita a giudicare le parole e le “dichiarazioni d’intento”, ovvero non essendo predisposto geneticamente da sempre a farmi prendere per il culo, mi ostino a guardare i fatti, i comportamenti e la coerenza.
Salvo quando si incontra una “grande mente”, un ideologo di spessore e allora ascolti anche le tesi che sostiene, ma non credo sia questo il caso.
Che la destra sia “legge e ordine” è una favola dipietriana, derivante da cattive letture giovanili di fumetti western, e pure di basso livello. Capisco che l’ideale dello sceriffo sia un “punto di arrivo” per taluni frustrati della vita che ritengono che la “divisa” incuta rispetto, ma appartengo alla categoria che ammirano più il cervello che la stoffa. Quanto ai gradi uno se li guadagna sul campo della vita, non nei concorsi pubblici.
Insieme a tanti amici, non amanti della destra tutta ” legge, ordine e disciplina”, ma di una destra sociale, popolare, ambientalista, culturale, tanti anni fa avevamo preso in affitto un piccolo locale dove avevamo creato un mini centro culturale e librario. L’affitto lo pagavamo tassandoci ogni mese di qualche diecimila sottratto ai “divertimenti” ( peraltro inesistenti allora), non avevamo locali “prestati” da costruttori inquisiti, altra mentalità la nostra… Siamo stati in quel buco per anni, sono passati di lì centinaia di ragazzi che oggi rappresentano qualcosa nella società civile, ognuno ha fatto la propria strada, ma si ricorda ancora di noi, asserragliati in quella scomoda trincea ( oggetto anche di lancio di molotov, tanto per capirci….)
Non abbiamo rinunciato alle nostre idee perchè qualcuno ha passato alle nostre mogli pratiche legali o assicurative, non abbiamo rinnegato le nostre origini in cambio di una Mercedes o delle chiavi di una lussuosa suite. E abbiamo sempre rispettato le scelte degli altri e le loro idee, lavorando solo per affermare le nostre.
Mai invidiato nessuno, mai chiesto favori, ci bastava la stima che la nostra coerenza suscitava anche negli avversari. Quando abbiamo avuto un ruolo pubblico lo abbiamo fatto con umiltà , onestà e spirito di servizio per la nostra Comunità umana.
Parla di Berlusconi, di intercettazioni, di pericolo per la democrazia, di chi cazzo ti pare, caro Antonio, ma lascia stare il mondo della destra, non ti appartiene, non è fatto di gente come te, è composto da tanti giovani che “hanno dato” senza nulla chiedere, di tanti ragazzi ammazzati come bestie sotto casa mentre certi magistrati si voltavano dall’altra parte e troppi “questurini” facevano finta di non vedere, di tanti amici che mai avrebbero accettato di vendere la propria dignità per un miserabile favore da parte della Casta.
Perchè noi la lotta alla Casta l’abbiamo iniziata a fare a 15 anni, non in tarda e sospetta età , le nostre scelte di vita le abbiamo pagate a scuola, all’Università , ogni sera che rientravamo a casa. Non abbiamo frequentato i salotti, li disprezzavamo, non abbiamo fatto strada nella vita approfittando delle amicizie che contano o passando sopra i cadaveri degli ex amici, ma sputando sangue vero e sudore proletario.
Non siamo mai diventati complici e compagni di merende della sinistra che pur rispettiamo, non ci siamo mai seduti accanto a loro nelle aule elettive. E se una persona come te si fosse seduta accanto a me in una di queste aule, avrei certamente scalato di una sedia.
Per rappresentare dei “Valori”, non basta indicarli in un simbolo di partito, bisogna saperli rappresentare nel profondo della coscienza, sulla pelle, nel cuore, nelle lacrime, nel sangue, nella solitudine, occorre saperli “vivere” ogni giorno, con il più grande dei sacrifici: la coerenza
Lascia stare il nostro mondo, non sai di cosa straparli….
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