EDITORIALE
IL CENTRODESTRA NON DEVE APRIRE UNA SARTORIA O UN NEGOZIO DI PARRUCCHIERE: NON SI VIVE DI SOLI TAGLI… “ALITAGLIA”, SICUREZZA, MAESTRO UNICO, PRECARI, SANITA’… A TAGLIARE I PREZZI E I COSTI DELLA CASTA NON PENSA NESSUNO?
Siamo troppo maggiorenni e vaccinati, o se volete scafati, o se preferite conosciamo troppo bene i nostri polli, per restare stupiti o meravigliati dal corso che sta prendendo la politica governativa. Accanto a diverse misure giuste e produttive che non possiamo che lodare ( in primis un certo “rigore” che si sta cercando di instaurare nella scuola, nei conti pubblici, nella burocrazia statale e nella sicurezza stradale), assistiamo di pari passo a mere enunciazioni di principi e a manifestazioni di palese presunzione.
Certe posizioni da “primi della classe” reggono nei primi mesi di scuola supportate come sono dalla gran cassa mediatica, ma se l’opinione pubblica alla lunga si accorge che “sotto il vestito niente”, si rischia la bocciatura, anche senza il 5 in condotta della Gelmini. Le contraddizioni vengono, infatti, prima o poi al pettine, se non si sterza decisamente da una politica contraddittoria di “tagli e cuci”, a seconda della pesca delle occasioni.
Punto primo: leggendo i giornali, guardando la TV, ritenete che le notizie di cronaca relative a episodi di criminalità ad opera di irregolari clandestini siano diminuite? Non è cambiato nulla. Avete mai letto dati ufficiali su quanti clandestini siano stati realmente espulsi dal territorio italiano da quando regna Maroni? Non parliamo di badanti, parliamo di delinquenti. Nessun dato, perchè sono irrilevanti.
L’unica cosa che è cambiata sono i tagli alle forze di polizia che si cerca di compensare con le sfilate notturne di militari. Episodi come lo stupro dei turisti olandesi erano evitabili se lo Stato avesse avuto il controllo dei territori, i due romeni stavano lì a pascolare le pecore da mesi, ma nessuno se n’è mai accorto.
La politica sulla sicurezza si fa con le smargiassate in Tv, ma quando si tratta, come nel caso dei teppisti di Napoli-Roma, di prevenire e reprimere, Maroni aspetta le notizie da Novantesimo minuto. Un ministro del tutto inadeguato, una delusione, un mediano che corre a vuoto, sempre spiazzato dai contropiedi avversari, ma il primo a precipitarsi per le interviste a fine partita, annunciando sfracelli per la gara di ritorno. Un ministro da chiacchere.
Punto secondo: Napoli è stato un successo, anche perchè abbiamo pagato fior di quattrini il trasferimento della monnezza in Germania, ma Berlusconi ha saputo comunque agire nei tempi rapidi necessari: chapeaux .
La vicenda Alitalia invece è un fallimento, come prevedibile. Un piano uso e consumo del capitalismo nostrano che, di fronte a una mela marcia, si tiene la parte buona da sbocconcellare e scarica sui contribuenti quella deteriorata. Le contraddizioni: si tagliano migliaia di precari nella Pubblica Amministrazione, ma poi si mantengono per 7 anni a ufo 7mila esuberi di “Alitaglia”, si tagliano migliaia di maestri delle elementari per il 2009, ma non si tagliano le consulenze, i costi della Casta, gli stipendi dei parlamentari, le auto blu, i costi degli aerei di Stato, le nomine negli Enti pubblici.
Punto terzo: Esistono troppi faciloni di corte che, al primo annuncio di un nuovo taglio, scattano in piedi e urlano di gioia come se l’Italia avesse segnato un gol al Mundial. O leggono i libri alla rovescia.
Qualche esempio? Alla notizia che il 97% del bilancio della scuola italiana va in stipendi, urla di indignazione, neanche la colpa fosse di chi prende uno stipendio ridicolo rispetto ad altri Paesi europei. Invece che dire ” la scuola ha bisogno di molti più soldi”, la colpa è degli insegnanti ( se poi sono meridionali, ancora meglio, cosi imparano a bocciare il figlio di Bossi per due volte).
O ancora: Calderoli annuncia “Ho tagliato migliaia di leggi inutili”, salvo poi ammettere che erano leggi inapplicate e desuete da tempo, quindi, di fatto, non più utilizzate e scomparse nella sostanza da decenni.
O ancora ” Grande intesa con la Libia”, salvo poi constatare che l’accordo ci costa 5 miliardi di euro e la perdita della dignità verso i 20mila profughi italiani, cacciati dalla Libia e mai rimborsati. Il tutto nella speranza che Gheddafi pattugli meglio le sue coste ed eviti di mandarci decine di migliaia di clandestini. Ovviamente per farlo aspetta che l’Italia gli fornisca a nostre spese 3 motovedette. Che successo, ragazzi…
Altro potremmo dire, ma ci limitiamo ad un’osservazione finale, l’incapacità di prendere provvedimenti chiari e coraggiosi per contenere il carovita.
Non sentiamo che parlare di cause, di effetti, di filiera, c’e’ chi vuole farvi spendere 30 euro di benzina per andare a comprare i prodotti da un contadino a 70 km, per risparmiare 20 euro sulla spesa, chi maledice la crisi internazionale, chi constata che ci sarà qualche speculazione, ma di fare accordi con qualche catena commerciale per bloccare per sei mesi qualche centinaio di beni di prima necessità non parla nessuno.
Lo lasciamo fare ad alcune regioni di Sinistra, vi rendete conto? Guai a toccare qualche interesse forse? Basta saperlo almeno, caro Zaia, se si danneggia la produzione del radicchio trevigiano diccelo su…
Una semplice operazione che darebbe un segno tangibile della sensibilità popolare del Governo, continua a essere rinviata in modo autolesionistico.
Forse è un argomento meno coinvolgente della cacciata di migliaia di maestri dalla scuola: qualcuno gode di più a sapere che tanta gente non arriverà più alla fine del mese forse?
Sarkozy ha soppresso 11.200 posti nella scuola francese, ma sapete come? Non sostituendone altrettanti andati in pensione, non cacciando quelli che lavorano…una cosa graduale e indolore. Ah già , noi manteniamo solo i 7mila esuberi di Alitalia per 7 anni a cassa integrazione.
Se i 7mila fossero stati dipendenti di aziende private sotto le 15 unità , se lo sarebbero preso in quel posto e già sarebbero in mezzo a una strada da anni.
Bell’Italia, amate sponde…
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