ELEZIONI FRANCIA: MACRON STACCA MARINE LE PEN DI OLTRE 4 PUNTI, MA LA VERA SORPRESA E’ MELENCHON, ALTRO CHE I SOVRANISTI PUTINIANI
IL PARTITO DI ESTREMA SINISTRA SFIORA IL 22% E ARRIVA A UN PASSO DAL BALLOTTAGGIO
Continua la partita per l’Eliseo. Gli scrutini non sono ancora ufficialmente terminati (le sezioni scrutinate alle 08:14 dell’11 aprile, secondo il Ministero degli Interni francese, sono il 99%), ma ormai è chiaro che a sfidarsi nel ballottaggio del 24 aprile, dopo il primo turno di ieri, saranno il presidente uscente Emmanuel Macron e Marine Le Pen.
Nel primo turno, secondo i dati ufficiali forniti dal ministero, Macron ha ottenuto il 27,6% dei voti. Le Pen, leader del Rassemblement National, ha raccolto il 23,41% delle preferenze.
Jean-Luc Melenchon ha chiuso al 21,95%.
Staccati Eric Zemmour (7,05%), Valerie Pecresse (4,79%), Yannick Jadot (4,58%), Jean Lassalle (3,16%), Fabien Roussel (2,31%), Anne Hidalgo (1,74%)
Secondo i primi sondaggi dopo il voto di domenica, il presidente uscente potrebbe vincere al secondo turno contro Le Pen con un punteggio compreso tra il 54% e il 51% contro il 46%-49% della candidata di destra
Macron resta il favorito e può contare sul sostegno di buona parte della destra e della sinistra. Ma tutto può tornare in discussione fra 15 giorni
Il panorama delle elezioni francesi vede la definitiva evaporazione della sinistra moderata, guidata da un partito socialista la cui candidata, la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, si ferma al 2%. Annunciato dai sondaggi ormai da settimane, Hidalgo già nei giorni scorsi ha anticipato la sua sconfitta proclamando la necessità di una rifondazione del Ps.
Spicca invece il trionfo popolare di Jean-Luc Mélenchon, 70enne ex socialista ora candidato con la sinistra radicale di “France Insoumise”, salito per la prima volta oltre il 20% piazzandosi al terzo posto.
Male gli ecologisti, con Yannick Jadot sotto la soglia del 5% nel pieno di un’emergenza climatica che è stato uno dei temi più ignorati della campagna elettorale.
Le urne non premiano il polemista di estrema destra Eric Zemmour. Se prima del voto era dato al 9,5%, riesce a racimolare uno scarso 7%. Ha pagato le sue affermazioni filorusse delle ultime settimane, ma soprattutto ha perso la scommessa di soppiantare la presidente del “Rassemblement National” come guida dell’estrema destra.
Le Pen ha preso il triplo dei suoi voti nonostante le fallimentari fughe di alcuni suoi dirigenti – fra questi la nipote Marion Maréchal – per raggiungere “Reconquete!”, il movimento creato da Zemmour.
Gli altri risultati descrivono soprattutto clamorose sconfitte, come quella di Valérie Pécresse, prima donna a candidarsi all’Eliseo per i Républicains neogollisti, che sprofonda dal 16-17% iniziale al 5%. Il suo predecessore nella corsa all’Eliseo, Francois Fillon, nonostante fosse azzoppato dallo scandalo dei collaboratori parlamentari, aveva conquistato il 20% cinque anni fa.
Le indicazioni di voto
Dopo i primi risultati dalle urne sono arrivate le indicazioni di voto in vista della sfida del 24 aprile. “Nulla è ancora deciso, quello che succederà nei prossimi quindici giorni è decisivo per la Francia e per l’Europa”, dice Emmanuel Macron ai suoi. “Potete contare su di me”, dice il presidente acclamato dai militanti alla Porte de Versailles di Parigi, lanciando un appello ai connazionali di ogni colore politico affinché sbarrino la strada all’estrema destra.
Mélenchon ha raccolto subito l’invito: “Neppure un voto deve andare a Marine Le Pen!”, ha gridato dal palco per quattro volte, entusiasmando i suoi sostenitori.
Così come Hidalgo, che ha lanciato un appello “a votare contro l’estrema destra di Marine Le Pen e per Emmanuel Macron”.
A favore del presidente uscente si è schierata anche Valérie Pécresse, che ha detto che voterà per lui
Atmosfera opposta in casa Zemmour, che ha invitato il suo 7% a votare per Le Pen
(da agenzie)
Leave a Reply