ELEZIONI REGIONALI LOMBARDIA E LAZIO, TUTTO COME PREVISTO, NETTA VITTORIA DEL CENTRODESTRA SECONDO GLI EXIT POLL
INTORNO AL 50% IN ENTRAMBE LE REGIONI, GLI ALTRI NON HANNO VOTATO: AFFLUENZA CROLLATA dal 73% AL 42%
Si sono chiuse alle ore 15 di oggi, lunedì 13 febbraio, i seggi in Lazio e Lombardia, aperti dalle 7 di ieri per il rinnovo delle rispettive amministrazioni regionali. Secondo i primi exit poll di Opinio Rai, entrambe le Regioni vedrebbero la netta affermazione della coalizione di centrodestra, con entrambi i governatori candidati (Francesco Rocca e Attilio Fontana) accreditati di circa il 50%. Nel dettaglio, in Lombardia si prospetta una riconferma del governatore uscente Fontana (Lega): i primi exit poll di Opinio Rai prevedono una sua affermazione con una forchetta del 49,5-53,5%, staccando l’avversario di centrosinistra (sostenuto anche dal M5s) Pierfrancesco Majorino, che si fermerebbe tra il 33 e il 37%, così come l’ex sindaca di Milano Letizia Moratti, sostenuta dal Terzo Polo, accreditata del 9,5-13,5%. Previsioni simili nel Lazio. L’ex presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, candidato del centrodestra, diventerà secondo gli exit poll il nuovo governatore con il 50,5-54,5% dei voti. L’ex assessore regionale alla Sanità e candidato del centrosinistra (compreso il Terzo Polo) Alessio D’Amato si fermerebbe al 30-34%, mentre la giornalista Donatella Bianchi, candidata dal M5s, arriverebbe terza col 10,5-14,5% delle preferenze.
Ad emergere con chiarezza sin dai primi exit poll, oltre all’esito della competizione per i nuovi governatori, sono anche i nuovi rapporti di forza politici – dentro e tra le coalizioni.
L’effetto traino delle ultime elezioni politiche pare tutt’altro che esaurito. In Lazio e ancor di più in Lombardia, l‘affermazione di Fratelli d’Italia appare travolgente, specialmente rispetto agli alleati e ai loro storici presìdi elettorali.
In Lombardia, il partito di Giorgia Meloni spodesta Lega e Forza Italia con il 24%, con il Carroccio fermo al 14% e il partito di Silvio Berlusconi al 7% (5,6% rimanente raccolto dalla lista civica di Fontana). Nel Lazio la performance di Fdi sembra ancor più travolgente: è accreditata del 34%, lasciando agli alleati le briciole: Forza Italia al 7,5% e Lega al 7%.
Dall’altra parte del fronte politico, il Pd si attesterebbe al 20% in Lombardia e al 16% nel Lazio. Il M5s al 6% in Lombardia e all’11% nel Lazio. il Terzo Polo al 6,5% circa in entrambe le Regioni.
Affluenza a picco
Crolla l’affluenza alle urne: secondo i dati – ancora parziali – del ministero dell’Interno, alle urne è andato nel complesso meno del 42% degli elettori. Lievi differenze tra le due Regioni: in Lombardia avrebbe votato circa il 41,5% degli elettori, nel Lazio poco più del 43%.
Nel 2018 – quando si votò in un’unica giornata – alle urne era andato nel complesso oltre il 73% degli elettori. Il trend astensionista era apparso già ieri, nella prima giornata di vota, che si era chiuso con meno di un terzo delle schede “potenziali” depositate: alle 23 di ieri avevo votato secondo il Viminale il 26,28% degli aventi diritto nel Lazio, il 31,78% in Lombardia.
(da Open)
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