EREDITA UNA VECCHIA CASA DISABITATA, DECINE DI ROMENI LA OCCUPANO E ORA DEVE PURE PAGARE 15.000 EURO DI BONIFICA
PERIFERIA DI GENOVA: NONOSTANTE DA UN ANNO AVESSE SEGNALATO L’OCCUPAZIONE ABUSIVA E SPORTO QUERELA PER VIOLAZIONE DI DOMICILIO, LA POLIZIA NON HA MAI FATTO SGOMBERARE LA CASA… I ROM SONO ARRIVATI A VIVERCI IN CENTO…ORA IL COMUNE LE HA PURE CHIESTO 15.000 EURO PER LA BONIFICA DELLA CASA
Ci sono storie italiane che sono la testimonianza reale e concreta di quanto il paese legale sia distante anni luce da quello reale.
E chi vive la quotidiana burocrazia con cui deve fare i conti, di fronte a un’emergenza si rende ancora più conto di quanto siano lontane dai cittadini le istituzioni.
Un esempio che rischia di finire sulle pagine della stampa estera è quello che si è verificato a Genova, nella popolare delegazione di San Quirico, in Valpolcevera, a una signora che la scorsa estate aveva ereditato una villa mezza diroccata e disabitata da tempo.
Neanche il tempo di farsi un’idea dei soldi che sarebbero occorsi per sistemare la casa in campagna ed ecco che i vicini la informano di movimenti sospetti all’interno delle mura.
Era il luglio scorso e ad occupare abusivamente la casa sono state poche famiglie rom, di origine romena, qualche decina di persone.
La proprietaria avvisa la polizia e presenta una regolare querela per violazione di domicilio chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per sgomberare la casa di sua proprietà . Nulla da fare: la polizia ogni tanto si presenta ai rom e “intima” loro di lasciare la casa, quelli non ci pensano proprio e la sceneggiata si ripete varie volte, ma mai nessun intervento di forza.
Anzi, il numero degli ospiti cresce costantemente e adesso sono arrivati ad essere oltre cento.
Anche la polizia municipale effettua diversi sopralluoghi, prende atto, redige verbali. Ognuno sostiene che deve intervenire qualcun altro, una tipica farsa italiana.
Per un po’ il Comune afferma che deve decidere il magistrato che ha in mano la querela, ma da Palazzo di Giustizia tutto tace.
Si arriva al mese scorso, un anno è passato, e alla signora telefona il settore ambiente del Comune di Genova che la informa che “al più presto” l’area sarebbe stata sgomberata ( da chi non si sa), ma le fanno presente che dovrà pagare prima l’intervento di bonifica di cui in allegato, ovvero 15.000 euro per lo stato di degrado che le hanno causato gli occupanti.
Peccato che si tratti di danni da degrado successivo a quando la signora ha presentato regolare denuncia alla polizia. …
Ora il cattivo odore si sente a 300 metri di distanza ma cosa pensa sia giusto fare il Comune? Far pagare le pulizie di 15.000 euro a chi ha subito il danno. In pratica a questo si aggiunge pure la beffa.
Bloccata per un anno dal diritto di entrare in possesso di un suo bene, ora lo riceve semidistrutto e in più si deve anche pagare le spese di bonifica.
Ovvero quelle istituzioni che per un anno non sono riuscite a far rispettare la legge, ora improvvisamente si presentano per reclamare il conto di danni causati da chi ha commesso il reato. Siamo alla follia pura ma per la burocrazia è tutto normale, chissà se mai hanno registrato i documenti agli occupanti, se li hanno mai denunciati, certamente nessuna autorità ha posto fine per 12 mesi a compimento di un reato.
Non hanno fatto rispettare la legge, ma oggi pretendono di imporre il pagamento a chi è stata vittima del sopruso. Questa è la giustizia in Italia.
Per la cronaca e la curiosità dei nostri lettori, pare che la signora sia talmente disgustata che ha deciso di pagare i 15.000 euro purchè la storia abbia fine e non debba più avere a che fare con nessuno dei suoi interlocutori, siano essi romeni o autorità italiane.
Al suo posto non saremmo cosi ottimisti: se poi altri romeni la rioccupassero, pensate che lo Stato interverrebbe tempestivamente per tutelare una cittadina italiana?
E poi c’è chi parla dei massimi sistemi. In Italia non si è neanche in grado di far prevalere il buon senso, altro che la legge.
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