FACCIAMO CHIAREZZA: ALESSANDRA TODDE NON RISCHIA DI PERDERE LE ELEZIONI IN SARDEGNA, RESTA CON UN MARGINE DI VANTAGGIO DI OLTRE 1.500 VOTI
LE 22 SEZIONI SCRUTINATE A POSTERIORI HANNO SEMPLICEMENTE RIDOTTO IL VANTAGGIO DA 2.600 A 1500 VOTI, MARGINE SUFFICIENTE ANCHE IN CASO DI RICONTEGGIO DELLE NULLE
Alessandra Todde non rischia di perdere le elezioni regionali sarde del 25 febbraio: c’è la conferma che il suo vantaggio sul candidato presidente del centrodestra Paolo Truzzu esce dimezzato dalle verifiche in corso agli uffici circoscrizionali dei tribunali di Cagliari e Sassari sulle 22 sezioni rimaste in sospeso, ma in attesa che arrivi finalmente l’ufficia lità le proporzioni del calo sembrano rassicurare il Campo largo.
Dai 2600 voti di scarto che risultavano a urne appena chiuse, Truzzu ha recuperato sensibilmente ridimensionando il divario a favore del centrosinistra, che ora sarebbe tra i 1.250 e i 1.400 voti, secondo Giuseppe Conte è invece di 1.600.
Non è molto ma basta a tenere lontano lo spettro di un possibile ricorso al Tar da parte del centrodestra per ottenere il riconteggio delle schede e quindi per chiudere definitivamente la contesa elettorale.
I numeri reali, ancora da confermare, sarebbero questi: dalle due sezioni di Sassari e dalle due di Sorso la Todde porterebbe a casa 200 voti in più, altri 14 dalle tre sezioni di Sestu, 19 dall ’unica sezione di San Gavino scrutinata dal tribunale. Afavore di Truzzu sarebbero arrivati 110 voti dalle due sezioni di Bonarcado, 449 dai tre seggi di Luras, 250 dalle due sezioni di Musei, 384 dalle due di Serdiana, 29 da Villasor.
Manca il dato delle quattro sezioni di Silius, ma qui si tratta di 1.048 votanti di cui 450 hanno votato Todde. Quindi Truzzu ha recuperato 994 voti sull’esito del 25 febbraio cui andranno aggiunti quelli di Silius, si è avvicinato alla candidata del centrosinistra ma non abbastanza da mettere in pericolo la vittoria del Campo largo.
Non solo: con questi numeri l’eventuale ricorso al Tar per il riconteggio appare decisamente in salita. Perché la richiesta possa essere dichiarata ammissibile dai giudici amministrativi dovrebbe partire dalla segnalazione di situazioni anomale, con riferimenti precisi alle sezioni dove sarebbero avvenute e alle conseguenze riscontrabili sullo spoglio delle schede.
Un divario come quello ora dichiarato dal campo largo sembra però sufficiente a garantire comunque il successo della Todde, un successo che legge alla mano – elaborata con il governo di centrodestra presieduto da Ugo Cappellacci, nel 2013 – arri verebbe anche con un solo voto di distacco.
Adesso però bisognerà attendere l’ufficialità, una volta concluso il cammino delle schede votate nei 1844 seggi dell’isola. Quelle rimaste in sospeso in dieci comuni sono state trasmesse agli uffici circoscrizionali dei tribunali di competenza, Cagliari e Sassari.
I funzionari incaricati hanno portato alla conclusione gli scrutini interrotti e compilato i verbali rimasti aperti, valutando in particolare le schede contestate dai rappresentanti di lista e quelle annullate dai presidenti di seggio.
(da Il Fatto Quotidiano)
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